Per Bujar Alimani non è la prima volta che un suo film viene nominato per rappresentare l’Albania agli “Oscar Academy Awards”.
Da “Amnistia” a “Kromi” fino ad arrivare alla pellicola di quest’anno “Delegacioni”, il regista Bujar Alimani ha raccontato per “Report TV” le emozioni di essere nominato come ambasciatore cinematografico dell’Albania.
“E’ un’emozione particolare, perché per la terza volta un mio film è stato selezionato nelle nomination nazionali per i premi oscar. E’ un evento molto speciale anche a livello personale.
D’altra parte, penso che il film stesso sia degno di questo tipo di nomination. Affermo questo dopo il percorso fatto dalla pellicola, a partire dai riconoscimenti raggiunti come il premio arrivato nel Festival del Film di Varsavia.”- afferma Alimani.
I problemi della cinematografia in Albania
“Un nostro grande problema continua a rimanere la distribuzione del film. “Delegacioni”, così come molti altri nostri film, arriva ad un massimo di una settimana nei cinema, dove comunque ci sono pochi spettatori.
D’altra parte, siamo davanti al dilemma di realizzare ciò che vuole il pubblico, avvelenandoci per 30 anni, o lavorare affinché il pubblico venga da noi resistendo nel fare qualcosa di dignitoso. I registi albanesi hanno scelto di resistere, non cedendo al cinema commerciale.
Perché dopo gli anni ’90 si sa che è stata l’arte a subire di più, quindi penso che ciò che dobbiamo migliorare sia l’industria cinematografica, la distribuzione. Noi che lavoriamo con il cinema lo facciamo da soli per necessità, ma ovunque nel mondo ci sono industrie che lo fanno.
C’è qualcosa che non va, perché andiamo nei cinema internazionali e veniamo apprezzati, mentre qui siamo un punto zero.” – ha dichiarato Alimani sulla situazione del cinema in Albania.
Sul consiglio d’approvazione dei progetti (formato da tre membri stranieri e due albanesi) presso il centro nazionale della cinematografia, Alimani si esprime così:
“Penso sia una buona cosa, qualcosa da provare perché no. Se non funzionerà, non funzionerà, siamo in un mondo sperimentale. Il Kosovo ha avuto successo e ha avuto sempre il suo consiglio straniero.
Puntiamo al cinema internazionale, con elementi essenzialmente nazionali. Vogliamo istituire un’associazione nazionale di registi, che ci renderebbe ancora più forti in quel che vogliamo.”
Delegacioni
Alla fine del 1990, mentre il regime comunista albanese sta ancora cercando di rimanere al potere, un prigioniero politico viene segretamente fatto uscire dal carcere e mandato a Tirana per incontrare un suo vecchio compagno di scuola, ora a capo della delegazione europea che deve valutare se l’Albania ha fatto progressi nel campo dei diritti umani. Ma nulla va come previsto.