Nel quadro della XVIII settimana della Lingua italiana nel Mondo, la Residenza d’Italia a Tirana ospita dal 17 ottobre al 31 dicembre 2018 la mostra “Visione di Confini: Artisti Albanesi nelle Accademie Italiane della prima metà del XX Secolo”.
Ideata da Artan Shabani, la mostra raccoglie alcune significative opere di una selezione di pittori albanesi che da giovani studiarono nelle accademie italiane e che occupano un posto di riguardo nella pittura albanese del Novecento, di cui molti quadri sono esposti nei Musei più prestigiosi del Paese. Le opere esposte presso la Residenza d’Italia – per lo più inedite – sono parte preziosa della storia dell’arte albanese e dei suoi artisti.
L’esposizione rientra nel più ampio progetto che l’Ambasciata d’Italia a Tirana sta realizzando per la ricostruzione dei legami tra l’Italia e l’Albania durante gli anni della Guerra fredda, con l’auspicio che possa costituire un ulteriore contributo alla ricostruzione della nostra storia e cultura condivisa.
La mostra è aperta al pubblico solo prenotando una visita guidata. Gli interessati sono pregati di inviare con anticipo una email di comunicazione all’indirizzo [email protected]. La data e l’orario sarà fissata compatibilmente con le richieste ricevute.
Alcune opere verranno esposte per la prima volta
La mostra – che esporrà per la prima volta alcune rare opere dei pittori albanesi, recuperate da fondi di otto noti collezionisti e dai famigliari degli artisti – sarà aperta con il sostegno dell’ambasciatore Alberto Cutillo.
Riconoscere e preservare nel modo più dignitoso possibile questa parte della storia (tra le due guerre mondiali) è un dovere di tutti, dalle istituzioni pubbliche agli archivi di famiglia, che ereditano dipinti, schizzi, sculture di ciascun artista.
Per l’apertura di questa mostra hanno collaborato l’istituto italiano di cultura, collezionisti e le famiglie degli artisti albanesi; i quali hanno collezionato il patrimonio artistico della prima metà del novecento. Così come anche noti studiosi, che grazie al loro lavoro hanno contribuito al riconoscimento e all’apprezzamento della creatività di questo periodo storico.