Il “Centro albanese per l’Apertura e il Dialogo” ha inaugurato il 6 Luglio la mostra del fotografo algerino Michel Setboun intitolata “La fine. La partenza. Albania 1981-1991.”
Per la prima volta, Setboun ha reso pubbliche 99 immagini di medie e grandi dimensioni come emblemi che contengono, nella loro essenza, memoria e documentazione; l’evoluzione di un decennio drammatico, pieno di eventi di straordinaria importanza per la storia dell’Albania e degli albanesi.
La sostanza di questa mostra si ripropone di esaminare forti contrasti dell’Albania post-anni ’80: oggetti di culto trasformati in sale da teatro, centri culturali abbandonati, oppressione politica e sociale, la figura della donna albanese, i bambini e gli studenti delle scuole, e tanto altro.
Per il fotografo algerino l’inizio degli anni ’90 del paese è stato allo stesso modo scioccante, nonostante il regime comunista stava per scomparire. Nella sua documentazione si parla anche dell’esodo albanese, delle navi sovraffollate al porto di Durazzo, dell’accoglienza di Madre Teresa nel suo paese di origine, della rivitalizzazione della religione, della riapertura dei culti religiosi, della primo contatto con il capitalismo e molti altri aspetti della vita albanese.
Ceremonia e hapjes së ekspozitës "Fundi. Fillimi. Shqipëria 1981-1991" nga fotografi francez, Michel Setboun. Në…
Posted by COD – Center For Openness And Dialogue on Friday, July 6, 2018
“Ho visto molte cose, dall’inizio alla fine delle due epoche. Era molto importante che questa mostra si svolgesse qui, perché volevo creare un album per la famiglia e per il passaggio di generazioni che non sono più qui. Non volevo mostrare qualcosa di deprimente, ma qualcosa che mostra speranza e vita. E’ importante per la nuova generazione capire da dove veniamo. Ce ne dimentichiamo troppo facilmente.” – ha detto Setboun ai media locali.
Michel Setboun è considerato uno dei più importanti fotoreporter internazionali dell’Albania e uno dei persistenti registratori della storia dell’Albania dal 1981 in poi, in quanto è uno degli unici fotografi che ha catturato con la sua macchina fotografica lo sviluppo politico, culturale e sociale del paese.
“Prima di venire in Albania, avevo sentito parlare dei libri di Ismail Kadare. Ero naturalmente interessato a questo. Sono venuto per la prima volta nel 1981 e, se non condividi la mia età, non puoi immaginare come fosse allora l’Albania. Ero un fotografo di guerra, mentre l’Albania era un paese di pace. Durante il soggiorno in un hotel a Tirana, a causa della quiete intensa, si poteva persino sentire il verso dei polli…non c’erano macchine, niente. Un pianeta completamente diverso.” – ha detto Setboun.
Il suo archivio sull’Albania ha migliaia di immagini, ciascuna insostituibile nel suo significato politico e culturale. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 2 Settembre e l’ingresso sarà gratuito.
Fotoreporteri që tregon ngjarjet e jashtëzakonshme shqiptare
Fotografitë e tij fokusohen në një dekadë dramatike për historinë shqiptare të shek. XX, vitet 1981 – 1991. Michel Setboun, përmes aparatit fotografik na rrëfen në mënyrë të drejtpërdrejtë jetën e shoqërisë shqiptare, varfërinë ekonomike, shtypjen politike e shoqërore të shqiptarëve përgjatë viteve ‘80, paradat komuniste, sloganet politike, gruan shqiptare, fëmijët, eksodin, etj. Nëse e humbët intervistën e sotme me Michel Setboun, ja ku e keni! :)
Posted by Wake Up në Top Channel on Monday, July 9, 2018