Il 30 novembre 2008 comincia nella città di Bologna l’Odissea della mostra fotografica “Immagini d’oltre mare”. Le protagoniste di questa esposizione sono le fotografie realizzate dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e il leitmotiv è un punto di vista che inquadra il presente e il passato dell’Albania. Raffigurando tramite i frammenti catturati dalla pellicola, le orme lasciate dal passato e i sogni che ad essa regala il futuro.
Le fotografie esposte danno spazio all’interpretazione personale e al contempo comunicano imperterrite il loro messaggio. Si nota subito il desiderio di questi studenti di evidenziare le antinomie di questo posto così piccolo, eppure così ricco di contrasti.
La mostra si è sviluppata in ambienti universitari e segna una collaborazione importante tra le associazioni studentesche presenti in diverse città d’Italia come Bologna, Pavia, Milano e Firenze.
L’esposizione ha suscitato interesse non solo negli animi degli studenti albanesi ma anche in quelli degli studenti di altre comunità. Ed è la loro curiosità e il loro coinvolgimento per un posto tanto vicino fisicamente quanto pregiudicato mentalmente a evidenziarne l’esito positivo.
Tra le immagini più toccanti c’era un collage di fotografie che raffigurava la vita degli studenti albanesi, la strada percorsa dall’infanzia fino al raggiungimento del loro obiettivo: la laurea.
Questa mostra si può considerare come una finestra dalla quale s’intravede un’Albania in movimento, un posto in transizione. Progresso e regresso. Una finestra che palesa il desiderio di sviluppo e d’integrazione e denuncia una critica silenziosa ai fenomeni che meriterebbero attenzione.
“Immagini d’oltre mare” è riuscita a mobilitare un numero considerevole di abitanti dell’Emilia Romagna, della Lombardia e della Toscana calcando così l’indubbio successo dell’evento e facendo dell’Odissea il tragitto finale di un lungo viaggio e il “risveglio” da un sonno duraturo e silenzioso rappresentato dalla critica sociale, dando infine la possibilità ai visitatori di riflettere.
Gli ultimi giorni la mostra li trascorre nella meravigliosa città di Firenze dove in mezzo a tanta arte, letteratura, poesia, cultura e storia saluta per un’ultima volta tutti gli studenti che hanno collaborato per renderla accessibile al pubblico.
L’iniziativa è frutto di un intenso lavoro dell’Unione degli studenti Albanesi di Bologna (USAB) e di una lunga collaborazione con organizzazioni analoghe operative nelle sopracitate città d’Italia. Le associazioni sono: ASAUP di Pavia, NewAge di Milano e ASUF di Firenze. Grazie al contributo dei responsabili di queste associazioni è stato possibile proporre questo messaggio culturale a buona parte dell’Italia.
Sono state esposte in questa iniziativa i lavori realizzati dai seguenti artisti:
Ergys Novruzaj, Renato Doko, Gerti Abazaj, Gentiana Cela, Arjon Gjondedaj, Rexhueld Veizaj, Fatjon Murati, Klodian Dodaj, Eugert Hyka, Eduard Kaiku
Si ringraziano per il sostegno ed il contributo, Il Comune di Bologna – Quartiere San Vitale, il Consiglio Studentesco del UNIBO.
Lo staff che ha lavorato alla realizzazione di questa iniziativa è composto da:
Unione degli Studenti Albanesi di Bologna (USAB)
Arjon Gjondedaj, Erjon Skora
Associazione degli Studenti Albanesi di Pavia (ASAUP)
Fatjon Hoxhalli, Naila Okshtuni
New Albanian Generation Era (Milano)
Gentian Kallmi, Blerina Kushta
Associazione Studenti Università di Firenze (ASUF)
Enea Ndoni, Ermenita Zyka
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