RAI ARTE ha incontrato il Primo Ministro Albanese, Edi Rama, all’Hotel Danieli a Venezia in occasione dell’inaugurazione della 57ma Biennale d’Arte, dove partecipa come artista.
Edi Rama è noto anche per la sua passione estetica e la sua vena artistica. Diventa insegnante di Pittura presso l’Accademia delle Arti di Tirana e in seguito fa una residenza artistica alla Cité Internationale des Artsdi Parigi, città in cui resterà in esilio politico, per sfuggire alla difficile situazione del Paese. Rientrato in Albania per assistere al funerale del padre, si ritrova presto incaricato come Ministro della Cultura, un impegno che svolge dal 1998 al 2000. Forte di quest’esperienza nel 2000 viene eletto sindaco di Tirana, e grazie a una serie di iniziative atte ad instillare un sentimento di orgoglio e appartenenza civica, mantiene questo ruolo per tre mandati consecutivi fino al 2011.
I suoi progetti di riqualificazione del tessuto urbano e degli spazi pubblici sanano la frattura tra i cittadini e l’autorità statale all’indomani della caduta del regime comunista albanese. Rama coinvolge alcuni artisti – tra cui Olafur Eliasson e Anri Sala – nella trasformazione dei grigi palazzi dell’era comunista, animando con colori l’intera capitale e le sue architetture, come per sottolineare l’apertura del nuovo governo verso nuovi orizzonti.
Alla lotta contro l’abusivismo edilizio ha aggiunto poi l’interesse per l’ambiente, con il progetto Green, che ha portato alla creazione di 96.700 metri quadrati di terreno verde e la piantagione di circa 1.800 alberi a Tirana, ricevendo un premio da Kofi Annan alle Nazioni Unite in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della povertà nel 2002.
Per anni Segretario del Partito Socialista, diventa Primo Ministro nel 2013. Dentro il palazzo governativo ha aperto il Center for Openness and Dialogue, un vero e proprio centro culturale pubblico che manifesta ancora una volta la sua visione democratica dell’arte, come libera espressione del pensiero.
L’arte del Premier emerge anche durante la sua attività politica: la sua scrivania nella sede del governo è colma di pennarelli e matite di tutti i colori che usa per disegnare i suoi Doodles, traduzione letterale per scarabocchi. Così, mentre svolge i suoi compiti di uomo politico, la sua agenda o a volte persino qualche documento ufficiale diventano tela per disegni automatici istintivi, quanto l’écriture automatique dei surrealisti.
La capacità di Rama di dar via libera alla creatività si accentua nei rari momenti in cui il Primo Ministro trova tempo di recarsi nell’atelier di un amico per realizzare delle sculture di ceramica, trasposizione tridimensionale degli scarabocchi, come l’artista stesso li definisce.
Christine Macel, colpita dall’esuberante vocazione artistica del Primo Ministro, lo ha invitato a partecipare a VIVA ARTE VIVA, titolo da lei scelto per la sua edizione 2017 della Biennale d’Arte di Venezia, dove Edi Rama presenta sotto forma di wallpaper una selezione delle sue creazioni, in dialogo con il workshop artistico di Olafur Eliasson, per l’evidente affinità tra i due artisti in materia di ecologia e lotta alla povertà.
Le riprese di Edi Rama al lavoro nel suo studio provengono dal video Edi Rama realizzato per la Biennale d’Arte di Venezia 2017 di Blerta Kambo. Il video completo è visibile sul sito della biennale .