A quasi un anno dalla sua uscita, continua a tenere banco il bel romanzo d’esordio dell’albanese Anthony J. Latiffi, “Lo yàtaghan”.
Abbiamo già parlato in questo sito della presentazione dell’opera all’ultima Fiera del Libro di Torino e anche della sua positiva recensione da parte de Il Sole 24 Ore; ora per il promettente autore nativo di Vlora, in Italia da oltre quindici anni, arriva un altro inatteso riconoscimento.
“Lo yàtaghan” è stato inserito infatti nella bibliografia del corso di Sociologia della Letteratura dell’anno accademico 2009/2010 della facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna.
Il corso, secondo le parole del docente Fulvio Pezzarossa, intende esplorare l’impattodella situazione migratoria sull’immaginario, che nei media crea lo stereotipo del migrante delinquente, associando la figura del colpevole alla condizione di straniero.
Pezzarossa osserva che nella recente produzione del romanzo giallo e noir, così come nella letteratura di migrazione realizzata direttamente in italiano, i migranti sono spesso vittime di azioni criminali e accuse ingiuste. Ma c’è anche (è il caso appunto de ‘Lo yàtaghan’) tanta letteratura europea in cui lo straniero assume la veste del detective indagatore, che restaura l’ordine sociale.
Oltre a diversi testi di saggistica e di critica letteraria, il corso include libri di narrativa, dell’italiana Laura Pariani, il turco Jakob Arjouni, il marocchino Driss Chraibi, gli algerini Amara Lakhous e Amor Dekhis, e il nostro Anthony J. Latiffi.
Discussione su questo articolo