Dopo la presentazione di chi è Albert Stermolli cercheremo, ora, di introdurci alla sua opera tentando in qualche modo di darne una chiave di lettura, per così dire. L’artista sta svolgendo un’operazione molto importante, che è quella di ripristinare la funzione originaria dell’arte stessa che consiste in una comunicazione non verbale su di un argomento ben preciso.L’arte, la vera arte, non quella imitativa dei processi naturali, ha sempre e solo parlato dell’Uomo, non della sua parte fisica ovviamente, ma della sua parte più elevata, del suo Spirito.
I tempi che stiamo vivendo sono molto particolari perché stanno imperando il materialismo storico, la globalizzazione e l’incomunicabilità, una concezione del mondo che ha ridotto l’uomo ad un numero, ad una funzione quasi puramente biologica.
Anche il nostro pensiero è una funzione puramente biologica, a meno che non sia stato permeato dallo Spirito, allora diventa un’altra cosa. Qui risiede il punto focale della nuova manifestazione,una spaccatura che separa in modo netto il mondo della natura dal mondo del mistero, il mondo dell’uomo biologico dal mondo dell’uomo pervaso dallo Spirito. Questa spaccatura si definisce dicotomia, letteralmente: taglio in due, e sancisce l’assoluta incomunicabilità tra i due tipi di pensiero inoltre è portatrice di notevoli conseguenze.
Avevamo accennato all’incomunicabilità tra le persone, bene, questa incomunicabilità è generata dal pensiero biologico, dal pensiero struttura, il tipo di pensiero per il quale tutto deve essere misurabile, determinabile, quantificabile.Ma l’Uomo può essere misurato? Si possono misurare le emozioni? Si può misurare la fede? O l’amore?Tutte queste cose ricadono sotto l’egida dello Spirito, ed il pensiero da lui presieduto travalica ogni forma di determinazione, il mondo dello Spirito è il nuovo che si manifesta, è il superamento delle strutture esistenti, al suo incedere tutto diventa obsoleto; è un mondo in continua espansione.
All’opposto il pensiero struttura tende ad in-volversi, a richiudersi su se stesso fino ad annichilirsi per poter annullare le differenze e rendere così omogeneo il tutto.
Ovviamente non vi può essere soltanto innovazione perché altrimenti si rischia di finire nel mondo dei sogni senza la possibilità di realizzare nulla, ed altrettanto non si può divenire schiavi della struttura perché in questo caso si rischia di strangolare la creatività in nome di una catalogazione che non lascia spazio ad altro che a se stessa.
Qui appare la saggezza che altro non è se non la capacità di mantenere il giusto rapporto traciò che è tangibile e ciò che è pensabile. Questo è il messaggio che traspare nelle opere di Albert Stermolli, un messaggio non verbale che va a colloquiare direttamente con la parte più intima di ognuno, la parte Spirituale appunto.
Autore: Pier Ugo Regoli
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