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Risale a sette anni fa la tragica e prematura scomparsa di Rrok Jakaj, grande artista e violinista albanese che il 4 dicembre del 2004 perdeva la vita in un incidente stradale, privando il mondo dell’arte di un grande talento.Diplomatosi col massimo dei voti alla National Academy of Music di Tirana, l’artista si distingue sin dagli esordi per il suo spirito allegro, entusiasta, aperto, affabulatore e coinvolgente, come i colleghi stessi lo definiscono. Molte le collaborazioni di spicco, fra cui quelle con la R.
T.
S.
H Albanian radio television, The Albanian Opera & Ballet, l’Orchestra della RAI di Torino, la Royal Ballet of London e il Teatro Regio di Torino, nonché la partecipazione a eventi prestigiosi quali Pavarotti and Friends e il Christmas Concert at the Vatican.
Nell’anniversario della sua scomparsa, Diana Subashi (una degli ex allievi della scuola APM di Saluzzo dove Rrok ha insegnato e organizzato i corsi musicali) vuole ricordarne così l’ indiscusso talento e, forse ancor di più, la straordinaria persona:Chi non l’ha vissuto può solo immaginare l’energia che un gruppo così riesce a produrre: 25 giovani musicisti con l’anima vibrante di musica, di paure, di curiosità, di rabbia, di sogni. Sempre insieme per quasi 3 mesi, nella piccola e nobile città piemontese. Un’ energia cosi è una specie di bomba atomica umana. Oh, è veramente cosi! Ha cambiato la vita a molti di noi.Ho deciso di passare il pomeriggio a Saluzzo domani… Ripercorrendo le piccole strade di pietra.Tutte le piccole strade di pietra…le stesse che ci hanno visto correre, tornare tardi dopo i concerti perdendo i tacchi in mezzo ai sassi, cantare in lingue diverse, litigare perché di stare sempre insieme certe volte non se ne poteva più. Le stesse strade che ci hanno sentito suonare, suonare, suonare.Un’ avventura partita da una piccola audizione fatta quasi per scherzo nella mia città, Tirana.“Nei corridoi le voci:-Stanno facendo un audizione per un master di orchestra e musica da camera in Italia. Sai, in commissione c’è questo ragazzo alto, con degli occhi incredibili!!”Rrok! Il ragazzo dagli occhi incredibili! -“Non so parlare bene ragazzi, meno male che non suono come parlo, se no sarebbe la fine… Ascoltatemi però, non si arriva da nessuna parte stando comodi a casa. Bisogna volerle le cose e darsi da fare. Uuuh quante possibilità ci sono là fuori!”Discorsi che finivano sempre in scherzi e risate. Ma discorsi veri. Niente prediche o giudizi. Condivisioni di vita, di fatiche e successi. Condivideva se stesso Rrok, ci faceva parte dei suoi sogni e diventava parte dei nostri.La luce del suo ufficio nel vecchio edificio della scuola di alto perfezionamento rimaneva accesa fino alle prime ore del mattino. Rrok lavorava, quasi sempre. Il ragazzo dagli occhi incredibili ci insegnava anche così.”Ho deciso di passare un pomeriggio a Saluzzo domani. Ripercorrendo le piccole strade di pietra. Ringraziando per la bellezza, l’ unità e la trasformazione che ci dona la musica. Ringraziando di aver incontrato in questo percorso una persona, un amico speciale, che a questa bellezza aveva dedicato tutta la sua vita… Rrok.