Anche quest’anno dal 9 al 19 Febbraio Berlino ospiterà la 62esima edizione del secondo evento cinematografico più importante d’Europa: il Festival Internazionale del Cinema di Berlino, nato nel 1950 e manifestazione più interessante nel calendario degli eventi culturali della città.
La 61esima edizione della Berlinale si è conclusa il 20 febbraio scorso, l’Orso d’Oro è stato assegnato alla pellicola “Nader and Simin: a Separation” del regista iraniano Asghar Farhadi. Quest’anno l’Albania ha buone probabilità di partecipare alla corsa finale per l’Orso d’Oro. Il centro Nazionale Cinematografico Albanese (QKK) comunica i nomi dei due film designati dalla commissione di esperti internazionali a partecipare al Festival. La commissione per la pre-selezione, composta da nomi importanti del cinema balcanico, si è riunita per la prima volta in Albania a Tirana. Anna Hoffman, Bernd Buder e Nikolaj Nikitin, dopo aver visionato i film proposti da Serbia, Slovenia, Croazia, Macedonia, Kosova e altri paesi, hanno deciso di mandare alla prima fase del concorso i film lungometraggio “Farmakon” e il cortometraggio “Dita e fundit e Loro Shestanit”. Ancora in sede di discussione il film di Andi Deliani. “Farmakon” porta la firma del regista esordiente Joni Shanaj, figlio del famoso attore e regista albanese Mevlan Shanaj che è anche il produttore di questo film. Il lungometraggio tratta un tema di attualità. Il protagonista è un farmacista che si nasconde dietro al suo strano modo di essere dando l’impressione di vivere in un altro mondo, ma in realtà forse è l’unico che conosce realmente il mondo in cui vive. Durante il film si analizzano i rapporti sociali di una famiglia quasi normale dentro e fuori le mura di casa. Il padre, il figlio e una donna tra i due. Interessante anche il cortometraggio che tratta una storia vera, un fatto di cronaca. Racconta l’ultimo giorno di vita di un uomo povero rimasto vedovo e solo, in attesa di una lettera della figlia che ha deciso di migrare in Italia. La lettera arriverà ma nel momento sbagliato. Lui la brucerà senza leggerla, perché ha deciso di morire e nel peggiore dei modi, facendo esplodere la dinamite che usava per pescare sul balcone di casa sua. Una storia triste di miseria e dolore, in una città, Laç, che cresce in un modo malsano, cambia velocemente trascinando nel vortice la vita dei suoi abitanti. Il regista è Sokol Keraj, poco conosciuto al pubblico albanese ma molto promettente per il futuro. La sua arte ha subito l’influenza del cinema rumeno. Un cinema che ama descrivere la quotidianità. I film albanesi saranno presentati alla Commissione incaricata dagli organizzatori del festival i quali decideranno il titolo definitivo che andrà a concorrere nella sezione “Forum International” alla “Berlinale 2012”. Quest’anno si sono presentati alla pre-selezione 130 lungometraggi, documentari e film d’animazione di produzione balcanica. L’Albania ha partecipato con 7 film. La vera novità di quest’anno è la partecipazione di Kosova con 6 film. L’anno scorso è stato scelto il film “Amnistia” di Bujar Alimadhi, già vincitore di molti premi internazionali e quest’anno in corsa per l’Oscar come miglior film in lingua straniera. La partecipazione dell’Albania alla Berlinale è molto importante non solo per far conoscere il cosiddetto cinema “di transizione” albanese, ma soprattutto per riuscire ad avere fondi per continuare la produzione sempre più carente. Il governo albanese ha tagliato i fondi destinati alla produzione cinematografica danneggiando fortemente questo settore.