L’Albania è presente alla Biennale di Venezia anche nella sezione dell’Architettura, arrivata alla 12esima edizione. Dal 29 agosto al 21 novembre, visitando il padiglione albanese “Beyond Color” alle Artiglieri dell’Arsenale, si possono ammirare scenari possibili e futuribili della Tirana di domani, proposti da architetti ed artisti albanesi e stranieri.
Tirana per i curatori, Gjergj Bakalbashi, Enida Mitro e Egest Gjinali, è l’esempio e il caso emblematico delle trasformazioni urbanistiche e territoriali che si stanno consumando in Albania. Il titolo del Padiglione albanese “Beyond Color” si richiama a quel rinnovamento bohemien innestato ai primi anni del secolo in corso dal sindaco della capitale Edi Rama. Rama, politico e allo stesso tempo artista, ha individuato nel colore, utilizzato da artisti e architetti, l’elemento di trasformazione dell’immagine urbana di una Tirana che nel giro di pochi anni, in seguito all’irrompere dell’economia di mercato, ha visto crescere il numero dei propri abitanti da circa 200.000 a quasi 1 milione e mezzo. In uno scenario quanto mai popolato, inquinato e arrogantemente cementificato si sono cimentati architetti e artisti (albanesi residenti in Albania, della diaspora e stranieri) in occasione della rinomata Biennale veneziana. I professionisti coinvolti nel padiglione albanese hanno quindi cercato di prevedere o meglio hanno ipotizzato scenari possibili e futuribili delle trasformazioni per Tirana che possano permettere il superamento di questa fase cosi “colorata”.
Alcuni esempi di scenari per la capitale del futuro
I professionisti dell’arte e dell’architettura per superare questa fase cosi convulsa propongono soluzioni di rinnovamento e trasformazione attraverso una serie di interventi puntuali sullo spazio pubblico. La proposta di Svetlana Boym e Gjergj Bakallbashi dà un tocco di “Art Nouveau” alla capitale del futuro. Il progetto “Singing Birds” (2010) di Zeinab Aghamahdi ed Egest Gjinali trasforma quello che è rimasto della stazione ferroviaria, impostato dal regime fascista in Albania verso la fine degli anni ’30 in un luogo di incontro dove convivono piante, uccelli e cittadini delle zone informali circostanti. Si continua poi con i 15 cartelloni intitolati “Tirana Wonderland: a techno-botanical menagerie”, (2010) dello studio GA/C, i quali celebrano il cambiamento attraverso un mix di naturale e artificiale. Invece l’altro progetto “Tirana: Filling the gaps” di Edgar Sarli e Tamar Loeb si utilizza l’agricoltura urbana per dare risposta ai vuoti e alla formazione di nuovi spazi sociali.
La scheda del padiglione albanese “Beyond Color”12th INTERNATIONAL ARCHITECTURE EXHIBITION – LA BIENNALE DI VENEZIA:People Meet In Architecture, Director: Kazuyo SejimaSede: Artiglierie dell’Arsenale, VeneziaCommissario: Ministero per il Turismo, la Cultura, la Gioventù e per lo Sport d’AlbaniaCuratore: Gjergj BakallbashiCuratori aggiunti: Enida Mitro, Egest GjinaliContributi:Hashim Sarkis Studios, Harvard UniversitySvetlana Boym, Professore, Harvard UniversityEve Blau, Professore, Harvard UniversityGareth Doherty, EditoreNew Geographies, a publication of Harvard University Press, Issue 3Peter Voit, Transsolar, New YorkZeinab Aghamahdi, Architetto, GenevaYutaka Sho + GAC General ArchitectureAlexander C. Häusler and Silvia Benedetto, OFICINAAEdgar Sarli and Tamar Loeb, Miami/BasileaNikolay Nedev | N C – o f f i c e | architecture / urbanism, MiamiHelidon Gjergji, Artista, New YorkMaks Velo, Artist/Architect, TiranaArmand Vokshi, AVATELIER, TiranaLuciano Bojaxhiu, Institute of Preservation of Historic Monuments, TiranaDritan Zajmi, Artista, GinevraVirginia Studio, TiranaDritan Mesareja, Artista, TiranaLedia Kostandini, Artista, TiranaPaul Cohn, Tirana