Questa settimana le università hanno cominciato le loro lezioni in Albania. Sono 30 mila le matricole per l’anno scolastico 2009/2010. Mentre gli studenti, compresi quelli degli anni successivi al primo e i privatisti, raggiungono la quota di 120 mila.
Gli albanesi hanno vissuto per oltre 50 anni sotto un regime dittatoriale tra i più cruenti, almeno per quanto riguarda l’Est Europa. Durante la dittatura di Hoxha l’istruzione era un bene di lusso che non tutti si potevano permettere, e quelli che lo potevano fare ovviamente ricevevano una istruzione ideologizzata al massimo. Chi poi andava all’estero ad approfondire i propri studi voleva era sicuramente parte della nomenclatura del regime, anche se molti di loro oggi dicono che erano stati mandati fuori per meriti particolari. La famiglia albanese puntava tutto sull’istruzione dei figli, in modo che quest’ultimi potessero avere un vita migliore dei genitori. Un tipo di desiderio e mentalità che possiamo paragonare a quella che gli italiani avevano fino ai primi anni ottanta, l’istruzione come livellatrice delle diseguaglianze sociali. Ovviamente il mondo è cambiato e oggi assistiamo ad una scolarizzazione diffusa che spesso però non ha una corrispondenza con il mercato del lavoro e la retribuzione economica. Oggi in Italia, cosi come in Albania, ci sono moltissimi laureati in quasi tutti i campi. Tutti loro mirano ad avere un buon impiego e magari il prestigio sociale che da questo ne deriva. Assistiamo sempre di più però ad uno svuotamento di alcuni settori dell’economia, primo fra tutti l’agricoltura. E come tutti abbiamo potuto vedere con questa crisi globale, non si può vivere dedicandoci solamente al terziario.
In Albania tutti puntano ad avere una laurea, molti anche un master, e in tanti proseguono con un dottorato. C’è chi prosegue la carriera universitaria all’estero, con mille difficoltà e chi con altrettante difficoltà prosegue in Albania. In un paese di democrazia giovane e fragile, come l’Albania di oggi, bisognerebbe puntare molto su una istruzione pubblica di qualità, cosi come per molti versi lo è stata; con tutti i limiti; prima degli anni 90. Assistiamo invece sempre di più ad un impoverimento delle Università pubbliche rispetto a quelle private. La legge, e spesso anche la corruzione, permettono di poter aprire una scuola privata di qualsiasi ordine e grado, ivi comprese le università private, in tempi molto rapidi. Ad oggi ci sono in effetti molte università private che si propongono come alternative dell’istruzione universitaria pubblica, ritenuta da molti come non efficiente e scadente. Spesso però i criteri con i quali ad esse si accede, e soprattutto le competenze che si acquisiscono in uscita, sono tutti da verificare. La qualità dell’istruzione primaria sia di primo che di secondo grado lascia oggi molto desiderare, ed è per questo motivo che spesso gli studenti arrivano alle aule universitarie con lacune importanti che non sempre riescono ad essere colmate come si deve – ci dice una docente universitaria. Per dare un panorama più completo su questo tema, a breve pubblicheremmo una serie di interviste con esponenti delle università pubbliche, di quelle private, del ministero dell’istruzione albanese e di alcuni rappresentanti del mondo studentesco..