Se fosse vissuto negli anni precedenti alla liberazione sarebbe stato un grande guerriero con la stessa tecnica e grinta che dimostra in campo. Alto, con gli occhi di un’aquila e tutti i tratti tipici di un albanese classico, Lorik Cana è il calciatore più stimato degli ultimi anni.All’intervista per Tirana Observer si presenta puntuale e con il suo caratteristico sorriso. Parla con calma, ogni tanto gli luccicano gli occhi dall’emozione per il riaffiorare di un ricordo. Il ventottenne, fra le altre cose, racconta anche il suo legame con l’Alleanza Rosso e Nero e la sua posizione dopo la formazione del partito politico. A differenza di molti altri albanesi, lui l’amore per la patria cerca di esprimerlo e trasmetterlo a ogni suo connazionale emigrato. Gli brillano gli occhi, infatti, quando parliamo dell’Albania e durante l’intervista ci racconta che uno dei suoi progetti futuri sarebbe la creazione di scuole albanesi in Diaspora. Dopo diversi mesi di riposo a causa di un infortunio, Lorik Cana è tornato a giocare. “Con la squadra della Lazio non ho ancora dato il massimo, ma lavorerò duramente per ottenere buoni risultati”, ci confessa. Tra le altre cose ci mostra per la prima volta il suo tatuaggio patriottico, che raffigura un’aquila con accanto la scritta “ballista“. Com’è la tua vita a Roma?
Mi ci sono abituato molto velocemente, ho anche avuto la fortuna di conoscere la lingua italiana già da prima. Mi ha aiutato molto il rapporto con i miei compagni di squadra e anche i rapporti fuori dal calcio. Dopo solo un mese dall’arrivo ho trovato casa, quindi il mio adattamento è stato veloce e molto facile. Inoltre la cultura gastronomica italiana è rinomata in tutto il mondo, di conseguenza mi sono trovato molto bene anche con la cucina.
Come ti senti dopo i recenti infortuni?
Ora mi sento molto meglio e sono pronto e a disposizione dell’allenatore quando deciderà di farmi giocare di nuovo. È da due settimane che ho iniziato ad allenarmi per cercare di migliorare il mio livello fisico: voglio essere in ottima forma per dare il maggiore contributo possibile alla squadra.
Quali sono i rapporti con gli altri giocatori della Lazio? Avete fatto amicizia?
La squadra è grande, ma ho buoni rapporti con la maggior parte di loro. Il miglior rapporto ce l’ho con Mauri e Brocchi.
Come sono i rapporti con Igli Tare fuori dal campo? I rapporti con Igli sono molto buoni, lo conosco da dieci anni e abbiamo giocato insieme nella nazionale per tanto tempo. All’interno del club il nostro rapporto è da giocatore a direttore sportivo, invece fuori da questo ambiente siamo molto amici.Hai mai affrontato problemi di razzismo (intendo prima di ottenere il passaporto francese)? No, non ho mai avuto problemi di questo tipo. Il fatto che siamo un piccolo Paese, e per lo più non conosciuto per il calcio, semmai mi ha creato la difficoltà di dover spiegare dove si trova l’Albania. Dopo ho sempre cercato di promuovere gli sportivi e i calciatori del nostro Paese. Questa è una grande battaglia, non solo mia, ma di tutti i giocatori che giocano nella scena internazionale. Questa avanzamento è stata e sarà una sfida anche per il futuro e sono sicuro che all’Albania non mancheranno mai i buoni giocatori.
Nei media albanesi si è parlato tanto dei tuoi tatuaggi. Ce ne sarà un altro?
Ne ho già fatto un altro pochi giorni fa. I tatuaggi sono qualcosa di personale, io li faccio perché ne sento il bisogno. Anche i miei parenti mi dicono di non esagerare, perché mi sto riempiendo il corpo di tatuaggi. I tatuaggi hanno sempre un significato e gli albanesi oramai si sono abituati a vederli, ho tatuaggi con l’elmo illirico, con l’aquila bicipite e una poesia dedicata all’Albania che occupa metà della schiena sul lato destro. Sull’altra metà ho tatuato la testa di un’aquila, il simbolo del nostro Paese, con la scritta “ballista”.
Hai tatuato un’aquila con la scritta “ballista”; per quale ragione? Sono sentimenti personali, ho avuto persone della mia famiglia che sono state balliste e la mia opinione è che i ballisti avevano un’altra visione dell’Albania. Io mi ritrovo nelle stesse idee, quindi l’immagine mi rappresenta al meglio. Questa è la prima intervista in cui parlo di questo tatuaggio e del suo perché. Spero che un giorno la storia del mio Paese venga riscritta come merita.
Il fatto di esserti dovuto spostare da uno Stato all’altro ha fatto sì che hai incontrato donne di diverse nazionalità. Quali sono le preferenze di Cana?Per un uomo cresciuto fuori dal proprio Paese, ma con forti valori e ideali, il desiderio è quello di conoscere una ragazza albanese; penso che una persona del proprio Paese conosca meglio le tue abitudini e le tue esigenze. Ma queste non sono cose che si decidono a comando: mia sorella, per esempio, è sposata con un francese ed è felice con lui.
Qual è il messaggio che vuoi dare agli albanesi che vivono all’estero?
Per quanto riguarda le generazioni nate all’estero, spetta ai genitori insegnare loro a preservare la lingua, i costumi e la cultura albanese. Io sono molto grato ai miei genitori che mi hanno trasmesso la nostra cultura, i valori e la lingua. I bambini crescono sulle orme dei propri genitori, la cosa più importante è non dimenticare la nostra lingua perché ci è stata tramandata dai nostri antenati come testimonianza e ricchezza dall’antichità. Questa ricchezza non ce la può prendere nessuno, è anche testimonianza che siamo un popolo antico; per secoli i nostri antenati l’hanno conservata e noi non abbiamo alcun diritto, solo perché ci siamo aperti al mondo, di dimenticarla. In futuro mi piacerebbe aprire scuole albanesi all’estero dove i bambini possano imparare la lingua, e sono molto grato a quei connazionali che hanno intrapreso tali iniziative.
Ora che l’Alleanza Rosso e Nero è un partito politico, sono cambiate le idee e il ruolo di Cana nell’Alleanza? Io ho partecipato alla fondazione dell’Alleanza come un movimento nazionale. Per me era impossibile non appoggiarla perché era un movimento popolare, giovanile, con degli ideali che ognuno di noi si sente “obbligato” a sostenere. Apprezzo molto Kreshnik Spahiu per aver dimostrato un vero patriottismo, sentimento condiviso anche da parte mia, e nessuno può sostenere il contrario. Spahiu ha fatto grandi cose. Le intenzioni dell’Alleanza erano buone; poi è diventata un partito politico -fatto che io non ho apprezzato molto-, ma questo non significa che non continuo a simpatizzare per il signor Spahiu come persona. Non spetta a me dire se l’Alleanza è pronta o meno a guidare il Paese. Io parlo dell’Alleanza come manifestazione e del suo obiettivo principale: l’unificazione dei territori albanesi. Ha una grande responsabilità nel proteggere gli interessi nazionali e nel rafforzamento del sentimento patriottico. Non può sbagliare perché rischia di deludere tutte quelle persone che la sostengono. Io continuo a sostenerla, certo, ma non ero favorevole alla creazione di un partito politico in un futuro così prossimo.
Pensi un giorno di entrare a far parte della scena politica? Non l’ho mai pensato, perché per ora voglio concentrarmi sulla mia carriera sportiva e la mia salute. Solo così posso sentirmi soddisfatto io, la mia famiglia e le persone che mi sostengono.
Qual è la tua opinione sui politici albanesi?
Mi tengo informato sulla situazione politica in Albania, anche perché mi sembra molto importante restare aggiornati -e non solo s
u ciò che accade nel proprio Paese, ma in tutto il mondo-. In futuro tornerò nel mio Paese, anche se magari non dove vive la mia famiglia. Mi tengo informato su ogni territorio in cui si parla albanese. Credo che abbiamo politici in grado di governare il Paese, ma la possibilità non viene data a quanti davvero lo sono. Come sempre, la politica è al servizio del potere, e all’interno del potere ci sono conflitti di interesse personali.
Non credo che la politica sia del tutto negativa, ma vedendo i bisogni che il nostro Paese ha e le difficoltà che le persone devono affrontare penso che i politici abbiano ancora molto da lavorare. La domanda corretta sarebbe: ma l’Albania e il Kosovo stanno procedendo con i ritmi giusti?Personalmente penso che quando si ha la possibilità si debba proseguire a passi veloci per raggiungere il livello degli altri Stati.
Come immagini il tuo futuro? Non so ancora come sarà il mio futuro perché ho molte passioni. Una delle mie passioni, che sto accrescendo con gli studi, è la storia. È da qualche anno, poi, che mi appassiono ai cavalli, alla corsa a ostacoli; possiedo anche alcuni cavalli. Il mio obiettivo è che un giorno l’Albania venga rappresentata a livello internazionale nel mondo dell’equitazione.
Mi piacerebbe impegnarmi anche come docente calcistico. Non mi vedo come allenatore perché in futuro voglio avere del tempo per stare vicino alla mia famiglia. Una sfida per il futuro sarà la creazione di un unico campionato, di una sola nazionale per il Kosovo e l’Albania. Parlo diverse lingue e voglio dare un aiuto per lo sviluppo del mio Paese in qualsiasi modo.
Leggi libri in albanese? Qual è l’ultimo libro che hai letto? Ho letto molti libri di storia, anche con il corso di laurea che sto seguendo alla Facoltà di Storia dell’Università di Tirana. Mi è piaciuto molto un libro che ho letto sugli Arvaniti e la storia della Grecia. Un libro molto bello è anche “L’Albania, l’odissea incredibile di un popolo pre-ellenico” di Mathew Aref. Mi interessa molto l’etimologia delle parole e cerco di informarmi. Inoltre ogni volta che ritorno in Albania o Kosovo visito i vari siti archeologici come Butrinto, Apollonia, Byllis. Mi dispiace per la situazione in cui si trovano questi luoghi e spero che si lavori il più possibile perché vengano finalmente visitati dai turisti stranieri.
Ascolti musica albanese, e di che genere?
Ascolto molto musica albanese. Mi piace qualsiasi genere di musica del mio Paese. Nella mia macchina puoi trovare musica di tutte le province albanesi, dal nord al sud. Mi piace anche la musica moderna, da noi nascono più cantanti che in Francia e in Inghilterra (ride).
Cosa simboleggia l’aquila a due teste per Lorik Cana?
L’Aquila a due teste simboleggia le mie radici, la mia famiglia, il mio sangue. Senza di loro la mia vita, la mia carriera di calciatore non avrebbero lo stesso significato. Ci sono alcune cose nella vita che ti fanno sentire felice e soddisfatto. C’è la famiglia e quello che puoi fare per la famiglia, e poi la religione, qualsiasi essa sia. Noi albanesi siamo esemplari per la religione. L’ Aquila a due teste simboleggia tutti gli albanesi, e per me è un dovere conservare il patrimonio che i nostri antenati ci hanno lasciato. Sulla terra siamo molto pochi, siamo stati repressi e continuiamo ad esserlo. Dico sempre da dove vengo e voglio promuovere l’Albania ovunque vado.
Intervista realizzata da Aurora Allushaj per il quotidiano albanese Tirana Observer. Titolo originale Lorik Cana kundër “Aleancës Kuq e Zi” si parti politike. Tradotto per AlbaniaNews da Irena Popi. Curato da Elena Carcangiu