L’evento, in Italia, è organizzato dal Centro Brain dell’Università di Trieste e dal Scienze center Immaginario Scientifico.
Dopo aver passato nel giugno scorso la fase nazionale delle Olimpiadi a Trieste, Klajdi Zeneja, studente del Liceo Scientifico “A. Calini” di Brescia, è andato veramente a San Diego per gareggiare con i “cervelli” di tutto il mondo durante le Olimpiadi Internazionali di Neuroscieze, tenutesi il 14 agosto. I concorrenti delle olimpiadi hanno potuto dimostrare le proprie conoscenze sull’anatomia del cervello umano, le emozioni, la memoria, i cinque sensi, ma anche sul morbo di Alzheimer, le dipendenze e la schizofrenia.
Nella gara, che si è tenuta in concomitanza con la Convention annuale della American Psychological Association, hanno partecipato 8 studenti delle scuole secondarie di 2° grado provenienti da tutto il mondo: dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda, dal Canada alla Corea del Sud, dall’India e fino all’Australia.
I concorrenti, usciti vincitori dalle rispettive fasi locali e nazionali, hanno sostenuto in 8 ore prove scritte, attività laboratorioali, osservazioni al microscopio e diagnosi di malattie neurologiche effettuate grazie alla partecipazione di “pazienti-attori” o attraverso referti di risonanze magnetiche nucleari. Dopo otto ore di prove è stata proclamata vincitrice la concorrente indiana.
Klajdi Zeneja, originario di Elbasan in Albania, ha rappresentato l’Italia in questa prestigiosa gara dopo essere uscito vincitore dalla fase nazionale a Trieste. Klajdi ci dice che per lui è stata “un’esperienza sorprendente” anche se “noi studenti italiani non abbiamo alcuna esperienza in questo tipo di attività”, riferendosi soprattutto alle prove laboratoriali di neuroanatomia e di neuroistologia.
Per lui, che pensa già di iscriversi a medicina dopo il liceo e specializzarsi in neurologia, è stata “un’occasione di confronto con altri studenti e con altri metodi di studio”. Ha così potuto farsi un’idea di come si lavora in questo campo negli Stati Uniti, dove sogna di andare a studiare.Un successo quindi per questa gara, il cui scopo è proprio quello di motivare i giovani ad approfondire gli studi sul cervello umano e intraprendere una carriera nel campo delle neuroscienze, che per il primo anno ha coinvolto anche l’Italia grazie all’organizzazione del Centro Interdipartimentale per le Neuroscienze BRAIN dell’Università di Trieste e del Science Centre Immaginario Scientifico, e al contributo della Fondazione CRTrieste e delle Fondazioni Casali.