La sconfitta è netta e indiscutibile: il centrodestra ha perso in tutti i comuni capoluogo dove si votava, compresi quelli considerati una “roccaforte” per il PD di Sali Berisha. Con la disfatta, che si andava ampiamente annunciando in questi ultimi mesi di Sali Berisha, non ha più regione di contestazioni. La mappa delle regioni parla chiaramente ed il “popolo sovrano” ha espresso così il suo malumore, voglia di cambiamento e riscatto di un paese che ha tutto quello che serve per diventare un paese “protagonista e non comparsa Europea”.
Tutto questo è potuto accadere anche se solo il 40% degli aventi diritto al voto si è presentato alle urne, anche se la campagna elettorale dei due leader principali non si è basata su programmi elettorali ben strutturati ed importanti, ma al contrario molto deboli e generici e basati soprattutto su critiche ed accuse reciproche.
Devo però dire che nonostante tutto questo, nonostante i fatti gravi di Lac abbiano riportato alla mente i periodi più neri Albanesi, il popolo, la gente si è espressa senza le ataviche paure che hanno sempre caratterizzato questi momenti significativi per il paese, situazioni queste non facili da gestire nel “Paese delle Aquile”.
Ci saranno testate giornalistiche che giustamente dichiareranno il 23 giugno 2013 come “data storica”. La fine di un’epoca durata circa venti anni di costante presenza di Sali Berisha.
Da domani si cambia, arriverà Edi Rama per dare nuovo vigore e slancio al Paese e mi auguro lo faccia con vero spirito costruttivo.
Mi auguro che vengano adottati tutti quegli strumenti che sono le fondamenta di una vera democrazia, mi auguro che la meritocrazia possa a breve vincere sul “clientelismo”, che ci si impegni sul sociale per ridare dignità a quelle persona che hanno lavorato anni e anni dedicando la loro vita per far progredire questo paese e che oggi faticano ad arrivare al 15 di ogni mese.
Mi auguro che vengano trasmessi nuove motivazioni e stimoli a tutta la generazione nuova che vedo costantemente vivere in un mondo apatico e senza stimoli, senza vedere un futuro e con la voglia solo di andarsene da questo paese che li soffoca con la cappa di grigiore costante che impedisce loro di guardare oltre una occupazione che vada al di la dei call-center.
Mi auguro che la scuola possa fare un notevole passo in avanti e che le Università non siano solo una voce di bilancio e aziende vere e proprie. Mi auguro che l’attenzione venga rivolta a chi vuole investire in questo paese e generare occupazione, che le aziende abbiano la serenità e tranquillità di aprire nuove realtà
Gli impegni sono molti, pesanti ed importanti che impongono appunto di accantonare i rancori e rimboccarsi le maniche e andare oltre.
Un solo rammarico se mi è concesso si riferisce al fatto che nessuno dei due partiti che hanno “corso da soli” e con programmi degni di una vera democrazia non siano stati premiati, ma bensì penalizzati e oserei dire boicottati. Personalmente mi sarebbe piaciuto vederli premiati a conferma di una cresciuta maturità elettorale, ma evidentemente i tempi non sono maturi ed il rischio di rimanere nel “clientelismo” è ancora alto.
Al di la di queste considerazioni gettate a “ruota libera”…… Gëzuar Shqipëri!!!