Ho ascoltato oggi il discorso del Presidente Mattarella mentre arrivavo a lavoro, e mi sono sentito parte di una comunità, con un biglietto di visita consegnato più di 500 anni fa in 7 regioni d’Italia.
Vorrei ringraziare il Presidente Mattarella che ha saputo leggere bene l’importanza della giornata di ieri per gli albanesi di ieri e di oggi.
“Buongiorno, Falem, Mirëmëngjes” pronuncia il Presidente Mattarella a San Demetrio Corone dove ci sentiamo a casa tutti insieme.
Mattarella inizia il suo discorso menzionando gli uomini di spicco di origini albanesi, come Girolamo de Rada, fondatore del più antico periodico in lingua albanese “L’Albanese d’Italia” che contribuì all’indipendentismo italiano e quello albanese; poi Francesco Crispi e Antonio Gramsci, protagonisti della storia del Bel Paese, della sua unità ed identità.
Il collante della diaspora albanese, Scanderbeg, è stato più volte definito il Garibaldi d’Albania, il simbolo dell’orgoglio nazionale dell’Albania, un simbolo nel quale tutto il popolo delle Aquile si identifica anche fuori dai territori albanesi.
Per concludere il messaggio sulla missione di Scanderbeg, Mattarella menziona la famosa frase del poeta Pashko Vasa, “l’unica fede è l’albanesità”.
La nuova diaspora albanese
Il contributo degli albanesi in tempi più recenti – i quali hanno cercato e trovato l’opportunità di inserimento e integrazione – è ben visibile e dimostrato nei 112 mila studenti albanesi nelle scuole italiane, nei 10mila universitari impegnati negli atenei italiani e nelle decine di migliaia di attività imprenditoriali animati da cittadini albanesi.
“Italiani di origine albanese e gli albanesi di adozione italiana sono le due facce di una medaglia preziosa”, dice Mattarella – “che hanno aiutato lo sviluppo sociale, civile, culturale ed economico dell’Italia”.
Il patrimonio straordinario che Scanderbeg ha lasciato non deve essere disperso. Soltanto il nutrimento delle nostre radici accompagnato dal rispetto nei confronti degli altri possono consentirci di procedere con serenità e con determinazione verso un futuro comune.
Intervento del Presidente Mattarella alla cerimonia commemorativa del 550° anniversario della morte di Giorgio Castriota Skanderbeg