Il governo tedesco ha apprezato il lavoro dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e di costiera (Frontex) lungo il confine tra Albania e Grecia.
“La Frontex sta contribuendo supportando le autorità albanesi nel loro lavoro volto alla protezione dei confini, così come nell’attuazione degli standard dell’UE in questa direzione.” – si legge nella risposta del governo tedesco alla richiesta presentata dal gruppo parlamentare del partito “Die Linke”, riporta l’agenzia di stampa “DPA”.
Attualmente lungo il confine tra Grecia e Albania sono state disposte 66 unità della Frontex provenienti da 12 paesi dell’Unione Europea – tra cui anche 11 unità della polizia tedesca – e suddivisi in cinque punti di confine.
Albania ma non solo
Questa missione – la prima effettuata in un paese non appartenente all’UE – è giunta di conseguenza all’alto numero di emigrati e rifugiati nel 2018, i quali sono passati proprio da Grecia e Albania per arrivare nei paesi dell’Europa occidentale.
Nei primi sei mesi di quest’anno, in Albania sono stati registrati 1210 nuovi immigrati secondi i dati di IOM Albania. Un valore di circa tre volte inferiore rispetto allo scorso anno (3399 immigrati).
Oltre 600 cittadini stranieri, infatti, sono stati fermati dalle pattuglie congiunte della polizia di frontiera in cooperazione con Frontex dal 22 maggio agli inizi di luglio. Al punto di frontiera di Kapshticë (nel distretto di Korça, sud-ovest dell’Albania) sono stati fermati 430 cittadini stranieri, mentre altri 193 sono stati fermati nel tratto di confine di Kakavia (nel distretto di Gjirokastër, Albania meridionale).
Alcuni di questi sono stati inviati a Tirana, in attesa di completare la documentazione prima di rimandarli nel loro paese d’origine. Mentre, un’altra parte, ha fatto marcia indietro nei punti di confine di spontanea volontà.
Gli agenti di Frontex continueranno a pattugliare costantemente i due punti di confine di Kakavia e Kapshticë, considerati come principali corridoi per gli emigranti illegali che desiderano recarsi nei paesi dell’Europa Occidentale.
Un trend che la FRONTEX vuole estendere in tutti i Balcani occidentali: secondo il ministero degli interni tedesco, infatti, sarebbero “nella fase finale dei negoziati” gli accordi con Serbia, Macedonia del Nord e Bosnia-Erzegovina.