Dioràma Storico Arbëresh (3°)Spigolature storico-cultural-familiari dei Licursi di UruriOlindo Licursi [Dhonolìndi Serafìnit Lëkurezìravet] – Sacerdote zelante, vive intensamente la sua vocazione religiosa. Predicatore facondo ed appassionato bibliofilo, gode di solidissime amicizie negli ambienti della cultura accademica vaticana. Narrano le cronache familiari che il nostro don Olindo, ad appena cinque anni dall’ordinazione sacerdotale, viene invitato a Roma da un suo carissimo amico. Siamo nel 1887. Il soggiorno romano, quantunque breve, riserberà al giovane prete arbëresh una sorpresa di portata “storica”. Nel maggio dell’anno menzionato si ha, in Vaticano, un avvicendamento all’interno della gerarchia pontificia. Il Cardinale Luigi Jacobini, Segretario di Stato di Leone XIII, cede la carica ad un altro collega: Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro. Ci riferiamo a quell’Eminenza Rampolla che, di lì a sedici anni, patirà il “blocco” di Francesco Giuseppe I d’Asburgo (“Cecco Beppe”). Il solenne passaggio di consegne, cui presenzia anche don Olindo, vede come protagonista l’esimio Cardinale di nobili origini siciliane. A proposito del famigerato veto imperiale, chi sarà ad esplicitarlo? Il 2 agosto 1903, in pieno conclave dopo la morte di Papa Pecci, il Cardinale di Cracovia Jan Kniaz z Kozielska Puzyna dichiarerà che l’ordine del suo Sovrano (la città polacca, all’epoca, faceva parte dell’Impero austro-ungarico) Francesco Giuseppe I, giovandosi di un privilegio plurisecolare (che Pio X, successore di Leone XIII, si affretterà a distruggere), porrà il veto alla elezione papale del Card. Rampolla del Tindaro. Il nostro don Olindo (primogenito di Serafino Licursi e Carolina Liguori Kolaçàçëravet), un umile e fedelissimo Ministro di Santa Roma Chiesa, saliva al Cielo (appena quarantaquattrenne!) il 29 aprile 1901 nella sua adorata Ururi (1).
ANNOTAZIONE /(1) – Il primo maggio 1901, due giorni dopo questa dipartita, nasceva un autentico enfant prodige di nome ……. Oreste (figlio settimogenito di Luigi Licursi, a sua volta fratello minore di don Olindo).