La storia di Scutari

Scutari venne fondata attorno al V-IV secolo a.C. Il nome antico trovato impresso su una moneta di bronzo era Scodrinon, secondo lo studioso David LUKA, che ha avanzato un ipotesi sull’etimologia del nome, l’antico nome dovrebbe derivare da “Sco’ Drinon“, ovvero «luogo dove passa il fiume Drin».

Da scavi archeologici eseguiti al castello Rosafa, si deduce che il centro era abitato già dall’età del bronzo. Popolata dagli Illiri, nel 168 a.C. Scutari fu il teatro dello scontro finale che pose fine alla terza guerra illirica e al regno del re Genzio. Colonizzata dai Romani, Scodra divenne un importante snodo stradale e commerciale della provincia dell’Illyricum.

A seguito della morte dell’imperatore Teodosio il Grande e della successiva divisione in due dell’Impero romano, Scutari venne inclusa nei territori dell’Impero romano d’Oriente. Nel VII secolo l’imperatore Eraclio cedette la città ai Serbi. Successivamente cadde nelle mani dei Bulgari e poi nuovamente dei Bizantini.

Nel 1042 quest’ultimi vennero cacciati dal principe serbo Stefano Vojislav che fece di Scutari la sede della sua corte. Annessa al despotato d’Epiro nel 1214, la città tornò in mani serbe nel 1330, quando il re Stefano Uroš III Dečanski ne affidò il governo al figlio Stefano Dušan. Alla morte di quest’ultimo Scutari e il suo contado entrarono nell’orbita della famiglia Balšić (Balshaj), che dominava il vicino Principato di Zeta. Spinti dalla crescente minaccia ottomana, nel 1396 i Balšići cedettero il controllo della città ai Veneziani.

Durante la dominazione di Venezia venne fortificato il castello cittadino e furono redatti gli Statuti di Scutari. Dopo la morte di Scanderbeg e il progressivo sfaldamento della Lega di Alessio Scutari venne a trovarsi in prima linea contro l’avanzata turca in Albania. Nel 1474 un primo assedio ottomano venne respinto da un esercito albanese e veneziano guidato dal capitano Loredan. Tre anni dopo gli Ottomani, guidati dal sultano Maometto II in persona, cinsero nuovamente d’assedio Scutari. Dopo sette mesi di combattimenti la guarnigione veneziana assieme ad un gruppo di soldati albanesi furono costretti a capitolare e ad abbandonare la città. Nel corso della dominazione ottomana, durata più di quattro secoli, Scutari divenne sede di un sangiaccato e, in virtù della sua posizione strategica, un importante centro commerciale e culturale. Nel 1867 il sangiaccato di Scutari, fu unito a quello di Skopje (Üsküb) ed elevato al rango di vilayet. Durante la prima guerra balcanica Scutari venne messa sotto assedio dalle truppe montenegrine supportate da quelle serbe. Il 23 aprile 1913, dopo sette mesi d’assedio, il comandante della guarnigione ottomana Essad Pascià si arrese ai Montenegrini. Nonostante le ambizioni di conquista di questi ultimi, a seguito dell’esito della Conferenza di Londra, Scutari fu annessa nel neoistituito Principato d’Albania. Durante la prima guerra mondiale, con il collasso del nuovo stato albanese, Scutari fu nuovamente occupata dai Montenegrini il 27 gennaio 1915. Il 23 gennaio 1916 la città cadde nelle mani dell’esercito austroungarico e sarà presa dalle truppe dell’Intesa solamente il 30 ottobre 1918.

Dal 1925-29 Scutari fa parte della Repubblica Albanese e fino al 1939 del Regno  d’Albania con Re Zog. Segue l’occupazione italiana del Regno di Albania che ebbe luogo tra il 1939 e il 1943, quando la corona del Regno Albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III d’Italia, a seguito della guerra promossa dal regime fascista e dell’instaurazione del Protettorato Italiano del Regno d’Albania. Durante la seconda guerra mondiale, a seguito delle annessioni del 1941, Scutari era parte dello stato conosciuto con il nome di Grande Albania. Vi fu successivamente l’Occupazione tedesca del Regno d’Albania, fino al 1944. Dal 1944 fino al 1990, anno della caduta del regime dittatoriale, Scutari, essendo il centro del cattolicesimo in Albania fu una delle città più martoriate del regime comunista dell’Albania.

Ai tempi della dittatura Scutari ospitava l’unico Museo dell’ateismo, in albanese Muzeu ateist, al mondo.

La guida di Scutari è stata preparata da Gino Luka e si mantiene aggiornata dallo staff di Albania News. L’ultimo aggiornamento: 25 ottobre 2020