Edra Alibegaj è originaria di una famiglia di Ulqin (Dulcigno), fra le più note del nazionalismo patriottico albanese in Montenegro: nucleo familiare odiato dalla dirigenza serbo-montenegrina.Dopo l’arrivo dell’esercito titista la famiglia riparò in Albania nel 1944. Però Belgrado, basandosi su alcune convenzioni internazionali, rivolle indietro tutti i rifugiati con passaporto jugoslavo, sia montenegrini che cossovari. La famiglia ritornò in Montenegro seguendo Hodo (nonno di Edra), mentre il figlio Kadil (il padre di Edra) e la sorella di Kadil restarono a Tirana, e là la figlia di Hodo continuò a studiare pedagogia. Hodo, intanto, fu condannato in Montenegro a 15 anni di prigione e poi ammazzato dalla polizia segreta titista, la UDB.
Siccome nel 1956 Kadil aveva fatto richiesta al consolato jugoslavo di tornare a Ulqin per curare gli affari di famiglia, egli fu catturato ed internato a Llakatund, a nord-ovest di Vlorë. Si prese cura di lui, la propria donna, Dila, la quale siccome non ancora era sua moglie, non fu arrestata. Fu una fortuna per Kadil non essersi ancora sposato ufficialmente, in quanto ebbe un grande sostegno dalla fidanzata.
Le autorità concessero ai due il permesso di sposarsi, e il 20 gennaio 1961 – quando Kadil era ancora a Llakatund – nacque Edra, e sette anni dopo Mirza (anch’ella poi ottima cestista). E fu proprio nel 1968 che Kadil tornò a Tirana, a lavorare per un ventennio in un’impresa di costruzioni di miniere, sino al pensionamento.
Le prime affermazioni nazionali (anni Settanta)
Nel frattempo la carriera di Edra prese a svolgersi in modo prodigioso, avendo come inizio la stagione 1973-74, quando nella finale della Spartachiade dei Pionieri – disputata a Durrës – ella marcò l’ultimo canestro che dette la vittoria allo 17 Nëntori (in cui giocava dall’estate ’74). Allora Edra era allieva della scuola ottennale “Hasan Vogli”.
Ma continuiamo con la pallacanestro. Nella stagione 1974-75 si aggiudicherà il titolo “juniores” (i rinisë) e successivamente, nella 1975-76, il primo Campionato nazionale assoluto (sempre con il 17 Nëntori). Appena maggiorenne (1979) conseguirà il titolo di “Maestra dello Sport”. Gli anni Settanta si chiusero coi premenzionati Spartachiade e scudetti “seniores” (të rritura), “juniores” e tre Coppe della Repubblica.
Gli anni Ottanta e l’oro ai X Giochi del Mediterraneo di Latakia (Siria) e
Il 9 ottobre 1980, Edra Alibegaj esordì in campo internazionale a Vlorë. Ella fu prestata al Flamurtari in occasione del primo turno della Coppa dei Campioni contro le forti ungheresi del BSE Budapest, già vice-campionesse d’Europa 1978-79.
Il 14 marzo 1982, nel corso dell’undicesima giornata di Campionato (seconda di ritorno) in 17 Nëntori-Partizani 102-94, realizzerà la quota record di 52 punti, più della metà del totale, quando non ancora erano in vigore i canestri da tre punti. Nel successivo dicembre nel referendum “Më të dalluar e vitit” – ideato dal quotidiano «Bashkimi» – risulterà la cestista Numero Uno. Un mese dopo, a poco meno di 22 anni (11 gennaio 1983) entrerà per la prima volta fra le elette del popolarissimo referendum nazionale “10 Sportistët më të mirë 1982”, organizzato dal settimanale «Sporti popullor» (1). Per l’occasione, Fadil Kraja scrisse un piccolo componimento in suo onore: «Edrës – Asnjë gjuajtje s’i shkon bosh, / larg e afër të bën kosh / me çdo skuadër që është ndeshë / tërë sportdashësit i çon peshë. / Ta shikosh si lule mollë, / më e shquara në basketboll». Risulterà fra le migliori del referendum anche per gli anni 1987 (2) e 1992 (3). Frattanto Edra si era laureata in economia all’Università di Tirana nel 1984.
Intanto la Nazionale femminile fu convocata esattamente dieci anni dopo le tournée nella Repubblica Popolare della Cina e nella Repubblica Democratica Popolare della Corea (nord), avvenute nel luglio 1977. Ciò era dovuto al fatto che l’Albania, partecipando per la prima volta ai Giochi del Mediterraneo – X edizione di Latakia (Siria) – s’iscrisse anche al torneo tricontinentale di pallacanestro femminile. La faccenda ebbe toni iniziali del tutto rocamboleschi.
Siccome la bravura e l’eccellenza di una persona, causano antipatie anche in campo sportivo, Edra Alibegaj fu già prima accusata ingiustamente di essere stata la causa della sconfitta del 17 Nëntori alla XXVII Coppa della Repubblica disputatasi a Vlorë dal 9 al 13 febbraio 1985. Non era vero. Lo stesso, Petrit Stefa, allenatore del Flamurtari – che vinse la Coppa nell’ultima partita decisiva proprio contro il 17 Nëntori per 69-67 scrisse sul N. 8 di «Sporti popullor» del 19 febbraio 1985: «Një problem i mprehtë për basketbollistet tona është edhe lidhja e kushtëzimi reciprok i mjeshtërisë së lartë të ekzekutimit me taktikën e shpejtë aktive mbështetur mbi themelet e një rezistence të lartë speciale. Mbërrijmë kështu te zgjerimi i veprimtarisë së lojtares në lojë, i kontributit të sai në gjithë përbërësit e lojës si dhe te dobia reale e saj në lojë. Kështu, Shehu, Alibegaj e Myrto dallohen për këto cilësi».
Sta di fatto che nel settembre 1987, Edra Alibegaj – quando tutto era pronto con visti e passaporti – fu tolta dalla rosa delle convocate tre ore prima della partenza per la Siria. Ella non apparve nemmeno fra le giocatrici chiamate, i cui nomi furono pubblicati da «Sporti popullor» (tra l’altro con mio grande stupore quando lessi il giornale). Anche l’allenatore della Nazionale, Bashkim Milo, chiese alla ‘Federata Shqiptare e Basketbollit’ maggiori spiegazioni sulla questione, e gli fu detto che l’ordine partiva dall’alto e che non dovevano preoccuparsi. In realtà nessun ordine era partito, ma si trattava solo di una segretaria di un ministro che aveva telefonato al vice-presidente del KKFSSh, falsamente a nome del ministro stesso, dicendo che per «la cattiva biografia Edra Alibegaj non doveva andare ai X Giochi del Mediterraneo», e il destinatario della comunicazione menzognera dette disposizioni di allontanare la capitana designata senza verificare il contenuto della chiamata.
Ormai la cosa aveva fatto scalpore e sembrava un classico bluff da invidie femminili. Alcuni funzionari federali di buona volontà indagarono a dovere, e 48 ore dopo, Edra Alibegaj in aereo raggiunse il gruppo delle colleghe nella città turca di Adana, e assieme proseguirono per Latakia in modo da partecipare alla cerimonia d’apertura, e dopo dirigersi al palazzo dello sport di Aleppo dove si teneva il torneo. L’atto infame invece di danneggiare la cestista, accrebbe in lei prestigio ed autorevolezza.
Oltre a essere confermata capitana della Nazionale, Edra Alibegaj vinse la classifica delle migliori realizzatrici, imponendosi come regista e risolutrice, conducendo al primo posto l’Albania. Esordì in Nazionale il 16 settembre in Albania-Turchia 88-52 (33-28). Il 17 giugno 1988 i sei direttori tecnici delle prime squadre albanesi di pallacanestro femminile nell’annata 1987-88 (Gruppo A) – Edmund Dushku (Skënderbeu), Kujtim Kasmi (17 Nëntori), Et’hem Kaso (24 Maji), Viktor Kçira (Vllaznia), Kozma Mone (Apolonia) e Petrit Stefa (Flamurtari) – proclamarono Edra Alibegaj la miglior cestista della stagione (4).
Il 12 ottobre 1988, l’Alibegaj tornò alla Coppa dei Campioni, ma con la propria squadra, nel primo turno contro le forti campionesse di Bulgaria del Levski/Spartak Sofia.
Gli anni Ottanta proseguirono con il Campionato Balcanico di Apatin (Jugoslavia, 22-25 dicembre 1988) dove l’Alibegaj giunse seconda fra le marcatrici con 93 punti, ad uno solo dalla jugoslava Nakic. Stessa cosa al gruppo preliminare di Steyr (Austria, 10-14 maggio 1989) valido per la qualificazione al XXXIII Campionato Europeo: Alibegaj con 126 punti, dietro i 127 della portoghese Barata.
Nel decennio suddetto la capitana vinse inoltre cinque scudetti, tre Coppe della Repubblica e due Spartachiadi, e nel 1989 gli fu conferito il titolo di “Maestra Emerita dello Sport”.
Gli anni Novanta
L’Alibegaj principiò il decennio come capitana agli XI Giochi del Mediterraneo nel torneo relativo (Atene, 5-10 luglio 1991), ove Lida Shehu vinse la classifica marcatrici con 100 punti, precedendo italiane, francesi, spagnole e greche. Nel frattempo il 6 luglio di quell’anno, a Tirana, le “juniores” – allenate dal grande Renato Radoja – per la prima volta nella storia della pallacanestro albanese (femminile e maschile, seniores e juniores), conquistarono una medaglia balcanica, il bronzo, dopo aver battuto Bulgaria (93-84) e Grecia (68-65) al XXVI Campionato Balcanico Giovanile.
Il 9 settembre 1993, Edra Alibegaj risultò la migliore marcatrice al primo turno della Coppa dei Campioni contro le campionesse di Romania del BU Universitatea Cluj con 32 punti, seguita dalla romena Morosanu con 21 punti. Ancor più soddisfacente l’edizione successiva, quando l’8 settembre 1994, Edra con 20 punti non solo risultò la miglior realizzatrice, ma portò alla vittoria lo Sportklub Tiranë (74-72) contro le campionesse di Bulgaria del Levski Sofia, che nel 1988 si erano aggiudicate entrambe le partite. Pochi giorni dopo essa si recò in Macedonia, dove, nella stagione 1994-95 giocò nello Studenti Shkup (Skopje), e là condusse la squadra a vincere sia il Campionato che la Coppa.
Al gruppo eliminatorio di Natanya (Israele, 22-28 maggio 1995) per la qualificazione al XXVI Campionato Europeo, Edra Alibegaj vinse la classifica realizzatrici con 144 punti.
Il 26 settembre 1995, sul N. 60 di «Sporti Shqiptar» furono pubblicati i «Përfundimet e anketës së madhe të “Sportit”» nell’ambito dei «5 më të Mëdhenjtë e Basketbollit Shqiptar» che videro proclamare, per quanto riguarda le donne, Edra Alibegaj la più grande giocatrice albanese di tutti i tempi, a parere dei maggiori tecnici, allenatori ed esperti albanesi di pallacanestro (5).
L’anno dopo al IV Campionato Europeo, Divisione C, disputato alla Valletta (Malta, 26-30 giugno 1996), l’Albania si piazzò seconda alle spalle dell’Islanda, realizzando il maggior numero di punti fra le squadre del torneo. Noi che scriviamo siamo arcisicuri che l’Alibegaj abbia anche vinto la classifica marcatrici di quel torneo ma, stranamente, nel sito-web della FIBA – a distanza di ben quattordici anni – le realizzatrici non sono state ancora registrate. Mentre è aggiornato quello ’95 di Natanya dove l’Alibegaj vinse, con Alketa Semanjaku terza con 117. Quando abbiamo chiesto alla FIBA di mettere “on line” i dati, ci hanno risposto che provvederanno… sì, forse fra cent’anni.
Nel corso della Coppa Ronchetti 1996-97 (ex Coppa delle Coppe), l’Alibegaj risultò miglior marcatrice nella partita contro il BSE EMA Budapest (29 p., Tirana, 2 ottobre 1996), squadra magiara che l’aveva vista esordire sedici anni prima.
Gli anni Novanta portarono all’Alibegaj sette titoli di Campione d’Albania e uno di Macedonia, due Coppe della Repubblica più una macedone; ed ampliò le volte in cui aveva già primeggiato nelle classifiche “cannonieri”.
Ella si ritirò dall’attività agonistica nel 1998-99, dopo aver conquistato il tredicesimo titolo nazionale, con un altro primato leggendario: ventitré anni dal primo all’ultimo scudetto: 1976/1999. Dopo di lei, Lida Shehu la stagione dopo, 1999-2000, vincendo lo scudetto con lo Skënderbeu pose ventidue anni fra quello conseguito nel 1978.
L’indubbia classe di Edra Alibegaj unita ad un’attitudine naturale per il basket, hanno esaltato le preclare doti di regia e conclusione, inserendola fra le cestiste europee di fama internazionale. Se l’Alibegaj avesse giocato in un campionato di maggior spessore tecnico, quale l’italiano, il russo, lo spagnolo, il francese, ecc., sarebbe stata sicuramente una “basketbollistja” di fama mondiale. In quanto un conto è cercare un talento naturale in un bacino potenziale da 60 milioni (Italia) a un miliardo e 600 milioni di abitanti (Cina), un altro è trovarlo sul poco più d’un milione e 600 mila anime che contava l’Albania quando l’Alibegaj venne alla luce.
Gli anni Duemila
Edra Alibegaj non ha abbandonato la pallacanestro. Anzi, è l’unico allenatore donna albanese. Nelle vesti di direttore tecnico dello Sportklub Tiranë ha conseguito una Supercoppa nel gennaio 2003 (relativa alla stagione 2001-02) ed ha raggiunto i play-off otto stagioni su undici, oltre a sei secondi posti in Coppa della Repubblica.
Fra le onoreficenze cui è stata insignita nella sua splendida carriera annovera: “Onore della Città di Tirana”, “Onore dello Sport Albanese”, “Ordine di Naim Frashëri” di III, II e I Classe.
La carriera come giocatrice
Stagione | Campionato Nazionale | Coppa della Repubblica | Spartachiade Nazionale |
1973-74 | – | – | Vinc. Spart. dei Pionieri |
1974-75 | Vinc. Camp. juniores | quarta | – |
1975-76 | Vincitrice | Vincitrice | – |
1976-77 | seconda | Vincitrice | – |
1977-78 | d.n.d. (non vincitrice) | d.n.d. (non vincitrice) | – |
1978-79 | seconda | Vincitrice | terza |
1979-80 | seconda | seconda | – |
1980-81 | seconda | terza | – |
1981-82 | Vincitrice | terza | – |
1982-83 | Vincitrice | seconda | – |
1983-84 | quinta | Vincitrice | Vincitrice |
1984-85 | seconda | seconda | – |
1985-86 | Vincitrice | Vincitrice | – |
1986-87 | Vincitrice | seconda | – |
1987-88 | Vincitrice | seconda | – |
1988-89 | seconda | Vincitrice | Vincitrice |
1989-90 | terza | terza | – |
1990-91 | Vincitrice | quinta | – |
1991-92 | Vincitrice | quarta | – |
1992-93 | Vincitrice | Vincitrice | – |
1993-94 | Vincitrice | seconda | – |
1994-95 | Vincitrice in Macedonia | Vincitrice in Macedonia | – |
1995-96 | seconda | seconda | – |
1996-97 | Vincitrice | Vincitrice | – |
1997-98 | Vincitrice | seconda | seconda in Supercoppa (*) |
1998-99 | Vincitrice | d.n.d. (non vincitrice) | seconda in Supercoppa (*) |
*: la Supercoppa si gioca nel gennaio dell’anno dopo la relativa stagione
La continuità di allenatrice
Stagione | Campionato | Coppa della Repubblica | Supercoppa (*) |
99-2000 | semifinali | fuori dal gir. fin. a 3 | non partecipa |
2000-01 | seconda | fuori dal gir. fin. a 3 | non partecipa |
2001-02 | quarti di finale | seconda | Vincitrice |
2002-03 | semifinali | semifinali | non partecipa |
2003-04 | fuori dai play-off | semifinali | non partecipa |
2004-05 | seconda | seconda | seconda |
2005-06 | fuori dai play-off | seconda | seconda |
2006-07 | fuori dai play-off | seconda | seconda |
2007-08 | semifinali | seconda | seconda |
2008-09 | semifinali | seconda | seconda |
2009-10 | play-off | Dicembre 2010 | Gennaio 2011 |
*: la Supercoppa si gioca nel gennaio dell’anno dopo la relativa stagione
Note
(1) Assieme a: Fatos Muço (Lokomotiva, scacchi), Niko Shtrepi (Partizani, tiro a segno), Agron Haxhihyseni (Dinamo, sollevamento pesi), Klodeta Gjini (17 Nëntori, atletica leggera), Mimoza Ibrahimi (Dinamo, pallavolo), Diana Mata (17 Nëntori, tiro a segno), Agim Tafili (Vllaznia, ciclismo), Mimoza Risto (Lokomotiva, ginnastica) e Luan Vukatana (Vllaznia, calcio).
(2) Assieme a: Kristo Robo (Dinamo, tiro a segno), Rrapo Taho (Flamurtari, calcio), Ela Tase (Dinamo, pallavolo), Ajet Toska (Dinamo, atletica leggera), Fatmir Bushi (Partizani, sollevamento pesi), Adriana Vejkollari (17 Nentori, atletica leggera), Hysen Zmijani (Vllaznia, calcio), Erlin Nikolla (Lokomotiva, sollevamento pesi) e Agron Huqi (Partizani, ciclismo).
(3) Assieme a: Dede Dekaj (Vllaznia, sollevamento pesi), Pirro Dhima (Milonas, Grecia, sollevamento pesi), Altin Rrakli (FC Freiburg, Germania, calcio), Arben Kola (Besëlidhja, lotta greco-romana), Sulejman Demollari (Dinamo Bucarest, Romania, calcio), Ermelinda Shehu (Dinamo Tiranë, atletica leggera), Altin Çela (Teuta, scacchi), Alketa Doçi (Saint Raphaël, Francia, pallavolo) e Arben Maka (Vllaznia, atletica leggera).
(4) Nell’ordine: Edra Alibegaj, Lida Shehu, Klodeta Dibra, Pjereta Sadushi (Cika), Nora Goshi.
(5) Classifica finale: Edra Alibegaj, Pjereta Sadushi (Çika), Pavlina Llaci, Bukuroshe Shtiza, Lida Shehu, Valentina Myrto, Zhuljeta Shestani, Zamira Koleci, Nini Pici, Evgjeni Kote, Liliana Xhyra, Marije Ranzi, Melpomeni Zoraqi, Miranda Guxho, Eleni Ruci, Klodeta Dibra, Flutura Xhyra, Artenca Tufi, Violeta Çala, Bruna Hyka e Kaliopi Semanjaku. Per gli uomini: Agim Fagu, Renato Radoja, Gazmend Çaçi, Vaso Shaka, Bujar Shehu, Viktor Papavangjeli, Kujtim Kasmi, Kastriot Mushi, Sokol Kalaj, Ilir Trebicka, Ferdinand Qirici, Robert Kuqo, Skënder Pereza, Refik Vorfa, Kastriot Zaçe, Nikolin Pali, Fatmir Meka, Bardhyl Angjeli, Astrit Zaganjori, Niko Profkola, Muhamet Përmeti, Dhimitraq Goga, Artan Kuqo e Beniamin Idrizi.
(3. fine)
Puntate precedenti: I (28 settembre 2009)e II (8 novembre 2009)
Chi è Giovanni Nappi
Il Dr. Avv. Giovanni Nappi di Brescia – già pallavolista della Paoletti Catania, Campione d’Italia – è un grande amico dell’Albania. Egli conosce e parla la lingua albanese. La sua passione l’ha portato a Malta, in Slovenia ed in Croazia per seguire appositamente le squadre albanesi di calcio in partite ufficiali; qui un suo memorabile servizio fotografico di ventidue anni fa sul 17 Nëntori:
http://www.giovanniarmillotta.it/albania/calcio/football084.html
Dal 1999 è curatore dell’Albania preso l’autorevole RSSSF:
http://www.rsssf.com/tablesa/alba2010.html
Su «Limes», rivista italiana di geopolitica fondata e diretta dal Prof. Lucio Caracciolo, nel quaderno speciale “La palla non è rotonda” (luglio 2005), Nappi ha descritto la storia de “The Rec.
Sport.
Soccer Statistics Foundation”. Egli è anche collaboratore da anni, per il settore albanese, del prestigiosissimo «The European Football Yearbook», organo ufficiale dell’Uefa.
L’opera di Nappi a favore del nostro calcio consiste anche negli «Albanian Football Yearbook», che partono dal 1985-86, mentre sono in preparazione le edizioni 1978-79, 1979-80, 1980-81, 1981-82, 1982-83, 1983-84 e 1984-85. Attualmente sta compilando il grande database di tutte le partite di Campionato di Serie A dal 1930 ad oggi.
I suoi preziosi dati – compresi i disegni degli stemmi delle squadre di calcio albanesi – sono stati anche adottati dalla “Federata Shqiptare e Futbollit”. Le attività di Giovanni Nappi per l’Albania, sono apprezzate da Besnik Dizdari, Bashkim Tufa nonché dagli appassionati calciofili albanesi della Diaspora statunitense, che hanno nel Dr. Odont. Fatjon Pandovski, il rappresentante più àlacre.
In occasione dell’incontro a Zagabria fra Giovanni Nappi e Mirel Josa – a distanza di 19 anni dal precedente alla Valletta il 5 settembre 1988 – il quotidiano «Sporti Shqiptar» pubblicò nell’intera pag. 9, l’articolo di Pandovski, con foto dei due: “Napi-Josa, takim miqsh pas dy dekadash”.
Le lettere di Giovanni Nappi a Radio Kukësi sono esposte nel Museo della Città.
L’archivio storico di Giovanni Nappi è una fonte preziosa per gli studi albanologici sia in campo storico, sociale che sportivo (Olti Buzi).