L’Albania e i suoi studenti sono stati al centro della prima tappa del progetto “Nice to meet you”, promosso dall’Università di Siena per conoscere meglio le diverse comunità di studenti stranieri presenti in città.
Si è partiti dagli studenti albanesi in quanto comunità straniera più numerosa dell’Ateneo, il 27 e 28 Novembre, in occasione del 101° Anniversario dell’Indipendenza dell’Albania.
La prima giornata si è aperta con la conferenza “Tirana – Siena/ Siena – Tirana: studiare all’Università di Siena, la forza del sapere interculturale” con la presenza del Console albanese presso l’Ambasciata d’Albania a Roma Gerarta Ballo, il presidente dell’Associazione Rete Albanesi in Toscana (RAT) Ismail Ademi, l’ex studente dell’Università di Siena e co-organizzatore dell’incontro Klajdi Gjondedaj, il Pro-Rettore Dott. Francesco Frati, il delegato alla qualità della vita degli studenti Prof. Alessandro Donati.
E proprio il Pro-Rettore Frati ha dato il benvenuto agli ospiti, sottolineando l’impegno dell’Università di Siena nell’accogliere gli studenti internazionali e ricordando come negli ultimi anni il progetto di internazionalizzazione dell’Ateneo ha visto l’inserimento di corsi di Laurea in lingua inglese, che favorisce l’abbattimento delle barriere linguistico-culturali tra studenti.
A seguire il Console albanese Zheji Ballo ha voluto parlare ai presenti del percorso storico dell’Albania verso l’Unione Europea: dal Regime comunista al pluralismo politico degli anni ’90 e al ventennio di Transizione, ricordando i passi che il Paese sta facendo verso l’adesione all’Unione, per arrivare al 16 ottobre 2013, quando la Commissione europea ha raccomandato lo status di Paese candidato all’adesione, mentre ora, tra pochi giorni, spetterà al Consiglio dei Ministri dell’Unione dare l’assenso definitivo. Ma se il percorso storico- politico è ancora incompiuto, “gli albanesi sono un popolo di cittadini europei”, ha sottolineato Zheji Ballo, ricordando che “i giovani albanesi già ragionano in un’ottica europea e hanno fatto proprio ciò che le istituzioni europee cercano di stimolare nei giovani cittadini dell’Unione: la voglia di conoscere storia, cultura, tradizioni e visioni di Paesi diversi dal proprio”. Concludendo, sempre il Console ha evidenziato: “C’è una nuova generazione di albanesi che oggi è in grado di dibattere ed offrire la propria visione a proposito dei grandi problemi che l’Unione sta attraversando”.
Da parte sua, il presidente della RAT Ademi ha ricordato l’importante presenza della comunità albanese in Toscana, terza per numero dopo quella cinese e romena, sottolineando quanto sia integrata nel tessuto socio-economico e linguistico. La maggior parte dei cittadini albanesi soggiorna in Italia a lungo termine e/o hanno la doppia cittadinanza, e questo numero va crescendo. Una parte importante di questa comunità è rappresentata dagli studenti, dalle scuole elementari fino all’Università.
L’Associazione si occupa anche di progetti di rientro in Albania, dove rispetto al passato si registra un cambio di tendenza dato dall’aumento di chi fa ritorno al Paese d’origine.
Una testimonianza dalla vita studentesca a Siena è offerta da Klajdi Gjondedaj, ex studente di Scienze Politiche, Master in Studi europei e Laurea Specialistica nello stesso ambito, che racconta i suoi esordi in città. La bocciatura all’esame col Prof. Buccianti, la prima esperienza difficile nel cercare casa a Siena nel 2004, i primi viaggi nelle capitali europee. Poi la Laurea, il Master tra Lisbona e Ljubiana, gli infiniti stage (“generazione stage” – la chiama Klajdi) per un anno e mezzo tra Bruxelles e Londra. poi ancora si iscrive al Collegio europeo di Parma e attualmente insegna Diritto dell’Unione Europea a Tirana.
Parla di internazionalizzazione dell’Università anche il Prof. Donati, delegato del Rettore per la vita qualitativa degli studenti, ribadendo l’aspetto internazionale dell’Ateneo: una struttura aperta a molti Paesi del mondo in uno scambio che arricchisce sia gli studenti italiani sia quelli stranieri.
Il 27 sera la compagnia Scena Verticale ha portato in scena “Italianesi” di Severio La Ruina presso l’Aula Magna del Rettorato. Il monologo, accompagnato dalla musica e dala bravura di La Ruina, narra la storia -che parte da spunti di fatti veri- di un bambino di padre italiano e madre albanese, nato al confino durante il Regime comunista, che raggiunge l’Italia solo dopo la sua caduta nel ’91. La speranza che nutriva di essere accolto a braccia aperte dall’Italia rimarrà delusa, ma si è meritato gli applausi dell’Aula Magna del Rettorato dell’Ateneo di Siena.
Il 28 Novembre invece, in occasione della festa dell’Indipendenza, presso la mensa Bandini sono stati preparati per il pranzo alcuni piatti tipici albanesi, la cui ricetta è stata fornita ai cuochi dagli studenti stessi. Così è stato possibile per tutti assaggiare “tave kosi”, “tasqebab”, “fasule” e “sallate tiranse”.
L’interculturalità e il concetto di “cittadinanza studentesca” sono posti come valori del processo di internazionalizzazione e parte della Strategia Europa 2020 dell’Unione Europea. Partendo da qui International Place, Europe Direct Siena e Progetto Cittadinanza Studentesca, vivaci realtà dell’Ateneo, hanno ideato e organizzato questa iniziativa, che rientra anche nella campagna “Agire, Reagire e Decidere” del Parlamento europeo, come occasione per stimolare il dibattito e ricordare a tutti i cittadini le elezioni europee che si terranno il 22-25 Maggio 2014.