Eletta in una circoscrizione del comune di Modena per i Democratici di sinistra nel 2004. Responsabile provinciale del Forum della Cooperazione Internazionale ed immigrazione. Consigliere provinciale Pd nella commissione Welfare e politiche sociali e successivamente nella segreteria regionale in Emilia Romagna. Portavoce nazionale di Primo Marzo, movimento che unisce italiani, migranti, seconde generazioni nel rifiuto del razzismo e che ha organizzato nel 2010 una giornata di mobilitazione e sciopero per far comprendere quanto sia importante il contributo degli immigrati alla società italiana. Una dei quattro firmatari, con Pier Luigi Bersani, Khalid Chaouki e Roberto Speranza, della proposta di legge depositata un mese fa sul riconoscimento della cittadinanza. La proposta è quella di riconoscere la cittadinanza a chi nasce in Italia da stranieri residenti da almeno cinque anni e a chi non è nato in Italia ma vi è cresciuto. Laureata in medicina e specializzata in oculistica.
Ora Cécile Kyenge è ministro per l’Integrazione.
I suoi obiettivi sono l’abrogazione della Bossi-Fini e del reato di clandestinità, la chiusura dei Centri di identificazione ed espulsione, lo ius soli.
Il fatto che la pelle di Cécile Kyenge sia nera è ben poco importante, se non a livello simbolico, rispetto ad un curriculum fatto di battaglie, idee, iniziative concrete e occhi verso il futuro, verso una società orgogliosamente meticcia.