Ekland Hasa è nato il 15. 11. 1966 a Tirana, Albania. Ha frequentato il Liceo artistico “Jordan Misja” e l’ Accademia delle Belle Arti di Tirana. Ha conseguito specializzazioni in Italia e Germania.
I suoi maestri: Nihal Hakiu, Pranvera Çaushi Xhorxhi, Anita Tartari, Ludwig Hoffman.
Premi: 7 premi nei concerti di Maggio Musicale Albanese, international competition “Valeria Martina” e numerosi concerti da solista e musica da camera in tutto il mondo.
Dal 1990 al 1993 solista pianista presso Il Teatro dell’Opera e del Balletto di Tirana, trasferimento in sud Italia nel 1994 dove inizia a collaborare con artisti di fama internazionale. Dal 1995 in poi suona come solista e accompagnatore di cantanti lirici presso Teatro Verdi di Marghera,Teatro Politeama Greco, La Fenice,Tito Schipa, Paisiello, Mascagni ecc.
Dal 2000 diventa Direttore Artistico dell’ Accademia Lirico – Pop “Albano Carrisi” e intraprende tour come pianista in: USA, Canada, Mosca, Uzbekistan, Bulgaria, Romania, Spagna, Francia, Malta, Germania, Olanda, Belgio, Danimarca, Norvegia, Svezia ecc..
Nel 2007 diventa cittadino d’onore della città di Nardò. Ha lavorato per le case discografiche “Albano Carrisi production” e 11/8 records.
Dirige come direttore musicale il teatro Pietro Mascagni di Nardò e ha partecipato come Maestro collaboratore nel disco “Carrisi canta Caruso“.
Ha suonato sotto la direzione di Hikmet Shimshek, David Andre, Ermir Krantja, Julius Bertoldi, Vito Clemente ecc.
Ha collaborato con Inva Mula, Monserat Cabbaie, Leonardo Gramegna, Eva Golemi, Mariana Leka, Emanuela Di Pietro (direttrice del Coro Lirico di Lecce), Armaldo Kllogjeri e con diversi artisti in vari generi musicali.
Nel 2009 è stato protagonista del film documentario “Le note di Ekland” di Antonio D’Aprile.
Ho il piacere di dare il benvenuto su Albania News, ad un altro artista albanese che vive e lavora in Italia. Oggi da noi è presente il pianista Ekland Hasa.
Benvenuto Ekland.
Bentrovati.
Vi ringrazio per l’invito, complimenti per questo splendido giornale che seguo da tempo!
Come nasce la sua passione per la musica? E’ figlio d’arte?
Sì, sono figlio d’arte, in quanto mia madre è stata insegnante di violoncello nelle scuole medie e mio padre faceva parte del corpo di danza al Teatro Nazionale di Tirana, quindi da piccolo andavo a vedere quasi tutti i concerti o le opere liriche che hanno lasciato un segno importante e contemporaneamente, hanno acceso la mia fantasia per diventare un musicista.
E, la tradizione della famiglia d’arte, l’ha pure portata avanti, non è così?
Sì, esatto.
Mia moglie, è un’artista anche lei, è un mezzosoprano in carriera, si chiama Nevila Matja e precedentemente ha lavorato come conduttrice presso La Radio Televisione Albanese.
Perché la scelta di trasferirsi in Italia?
Io credo di appartenere ad una generazione ostacolata dal ex – regime, quindi faccio parte di quei artisti che abbiamo lasciato l’Albania negli anni ’90, dopo la caduta del regime dittatoriale. E’ stato dolorosissimo, ma indispensabile.
L’Italia era un paese amico e geograficamente vicino, quindi ho pensato di stabilirmi qui in Puglia.
Come ritiene il rapporto: Albania, piccola geograficamente, ma grande per gli artisti che ha?
Ma, devo dire che l’Albania ha sempre avuto dei grandi artisti, solo che non avevano la possibilità di mostrare il loro talento al di là dei confini. Ora che le cose sono cambiate, i nostri artisti sono presenti più che mai nel panorama artistico mondiale.
Lei vive nel sud Italia. Ha trovato in questa parte d’Italia degli elementi simili alla nostra terra, l’Albania?
Sì, c’è dell’assomiglianza ed il sud d’Italia, sembra proprio una nostra frazione, solo che loro sono sicuramente più aperti.
Come descriverebbe il pianoforte?
Un orchestra a 88 tasti, “spiritual love”.
Pianista e sinonimo di cultura, per di più: un pianista albanese in Italia. Che soddisfazione, ma altrettanto, quanta responsabilità comporta?
Il pianista albanese in Italia oggi non è più un tabù, la responsabilità comunque, c’è sempre, al di là del fatto che suoni in Italia o in Inghilterra, oppure Stati Uniti, Canada e altrove.
Noi siamo sempre oggetto a complimenti oppure disfatte, purtroppo.
Lei è solo esecutore della musica, o anche compone?
Principalmente sono un esecutore, ma ho scritto diverse cose: una Romanza per soprano e orchestra, un’ opera in stile pop “Vita dei campi”, un album per pianoforte per piccole mani e una colonna sonora, ma vorrei precisare che non sono un compositore vero e proprio.
Una mia carissima collega, che è la figlia del nostro grande compositore Fehim Ibrahimi, Etrita Ibrahimi, mi ha detto: “Direi che ti riesce bene la composizione.”
Il concerto – di quelli tenuti fin ‘ora – che porta nel cuore …
Ce ne sono tanti, ma in particolare porto nel cuore un concerto del ’89, “La Rapsodia in blue” di Gershwin, sotto la direzione del grande Ermir Krantja. Di quel concerto conservo un bellissimo ricordo, anche perché nella stessa serata, si è esibita anche la grande diva albanese, soprano Inva Mula.
Quali gli artisti famosi con cui ha collaborato?
Ho collaborato con tanti di loro, ma in particolare ricordo i concerti tenuti in tutto il mondo con Albano, Monserat Caballe, così come ricordo con nostalgia l’opera “Pescatori di perle”, dove sono stato concertmaestro di Inva Mula, Ymer Kassa. Il concerto n.1 di Tchajkovsky, diretto da Ferdinand Deda e Rifat Teqja, Fantasia per piano, coro e orchestra, sotto la direzione di Hikmet Shimshek, il concerto n.2 di Rachmaninov da Juluis Bertoldi, ecc..
So del suo legame professionale e di quello di amicizia con Albano Carrisi.
Oltre all’ affidamento nei suoi confronti, da parte di Albano, del ruolo di Direttore Artistico dell’Accademia di Musica istituita dal noto cantante nel suo paesino, Cellino San Marco, lei è stato anche insegnante di pianoforte per sua figlia, Cristel. Com’ è il suo rapporto con Albano e la sua famiglia?
Con Albano ci siamo conosciuti negli anni 1999 -2000, ci ha presentati un amico in comune, violoncellista. Lui, all’epoca cercava un insegnante di pianoforte per sua figlia, Cristel e così abbiamo iniziato anche a collaborare.
Albano oltre alle sue “corde d’oro”, è un uomo di grandi valori morali, familiari e di amicizia, ama l’Albania e gli albanesi.
Vorrei precisare che l’istituzione dell’Accademia Lirico – Pop presso la sua tenuta a Cellino San Marco, è stata una mia idea che lui ha subito approvato, comunque tutt’ ora continuo a collaborare anche come pianista nei suoi concerti in tutto il mondo, gli sono molto riconoscente di tante cose che lui ha fatto per la mia famiglia.
Le emozioni non solo nell’esecuzione di un brano, ma anche nell’insegnare e nello trasmettere agli altri ciò che si sa, che sensazioni creano?
Chi sa suonare bene, sa anche insegnare bene.
Lei ritiene di possedere uno stile nel suonare il pianoforte, simile a quello di qualche noto pianista o compositore?
Non lo so, non credo di assomigliare a qualcuno nel modo di suonare, ma non lo vorrei neanche. Il pianoforte per me è solo uno strumento universale, dove ognuno è diverso dall’altro, ma il bello consiste proprio qui. Ogni pianista “recita” in un modo personale.
In cinematografia, per quanto riguarda la colonna sonora – musica classica – di un film, quale la sua preferita?
Amo profondamente Ennio Morricone, è un grande!
Quale il suo traguardo professionale più riuscito?
Sonata in si minore di Liszt, comunque è stato solo un caso.
Un evento famoso di musica classica in cui vorrebbe partecipare?
Ho suonato in diversi paesi del mondo, ma non sono mai stato in Kosova, mi piacerebbe suonare nel festival di Chopin in Kosova.
La musica, costituisce per voi artisti, anche una competizione? La competizione nel vostro campo c’è, oppure si tratta di semplici confronti, in quanto il talento e le capacità di ogni artista sono prettamente individuali?
La competizione è importante, qualora si facesse in buona fede e diventasse produttiva.
Chopin per esempio, è stato aiutato molto da Liszt. Oggi questi aiuti non esistono, ma io ho sempre creduto che c’è meglio di me, peggio di me e simili a me.
Il mondo è grande e c’è spazio per tutti.
Oggi, un musicista ha degli sbocchi professionali, lei consiglierebbe ai giovani di studiare musica?
Studiare musica è cultura, ma per diventare un grande professionista, credo che sia una cosa difficile. Ad ogni modo bisogna sempre provare.
Qual è la situazione musicale oggi in Albania?
Da quello che so, è molto migliorata. Vi arrivano artisti da tutte le parti del mondo ed è cresciuto molto il livello dell’esecuzione, ma ho sempre pensato che in Albania è più alto il livello dell’esecuzione che quello della critica musicale.
Il compositore albanese e straniero da lei preferito? E dei pianisti albanesi, quale apprezza particolarmente?
-Ce ne sono tanti: ho amato Fehim Ibrahimi, Çesk Zadeja, Tonin Harapi, Aleksander Peçi, Kujtim Laro, ecc..
Anche di pianisti c’è ne sono tanti che stimo, di vecchia generazione: Anita Tartari, Margherita Kristidhi – che sono due icone – per proseguire con Aleksander Gashi, Merita Rexha, Dhurata Lazo, Genc Tukiçi, Elda Laro, Herton Mikeli, ecc..
Si reca spesso in Albania?
Non spesso, in quanto sono molto impegnato, ma anche perché non ho ricevuto nessun invito fin’ ora.
Ultimamente, ha tenuto qualche concerto?
Ricordo nel 2007 il grande successo del concerto in f di Gershwin, diretto dal Maestro Jetmir Barbullushi e spero di riuscire e realizzare il doppio concerto l’anno prossimo, con Ravel n2 e Turina, “ La rapsodia sinfonica” sotto la direzione del Maestro Vittorio Parisi.
La sua specialità culinaria albanese e pugliese preferita?
La specialità albanese è “Tavë dheu con fërgëse” di Tirana (Tirona) e poi, gli arancini che prepara mia moglie.
Oltre al pianoforte, altre sue passioni?
Medicina e calcio, sono un interista da Tirana.
Progetti futuri professionali?
Sto lavorando sul mio primo disco, dove vorrei inserire inoltre Il concerto n.2 di Ravel, anche il Concerto n.1 di Fehim Ibrahimi, poi tanta musica da camera e diversi impegni e mini tour, non concretizzati ancora.