Articolo di Arjan Kallço
“La cultura non ha confini” è la massima che dal 1990 ci segue ad ogni incontro e manifestazione fra le due culture, le due sponde, dell’Adriatico. I nostri legami sono molto antichi e continuano ad avere anche oggi la stessa forza come nel passato. Un Paese piccolo come l’Albania sente il bisogno di avere sostegni in Europa e l’Italia è quello più naturale, visto che c’è di mezzo soltanto il mare. Dal 1990 fino a oggi molte associazioni italiane hanno svolto uno stimato lavoro nell’aiutare il Paese delle aquile, il popolo, la cultura e l’istruzione, come due pilastri del passato, di oggi e di domani. L’Associazione Myland ed il suo presidente Francesco Malaspina sono tra gli amici che cercano di dare una mano lì dove le difficoltà sono più grandi durante le loro visite in Albania. L’ultima manifestazione organizzata è una mostra fotografica sulle loro visite in molti Paesi e dedicata all’eroe albanese dei due mondi, barone a pieno titolo fra i nobili italiani: Giorgio Katriota, detto Skanderbeu. La mostra ha avuto un enorme successo a Ferrara ed è stata visitata da molti italiani e albanesi, perciò ci congratuliamo con loro e il presidente Malaspina cortesemente ci ha onorato rilasciandoci un’intervista.
Una mostra fotografica sull’Albania e per ricordare Giorgio Kastriota; perché proprio il nostro eroe?
Perché il vostro eroe nazionale ha avuto una grande importanza per la storia geopolitica del 1.400. La sua lotta contrastò l’espansione dell’Impero Ottomano sull’intera Europa. In Italia, solo gli studiosi di storia sanno chi era. Noi stiamo tentando di far conoscere agli italiani questo grande uomo e l’importanza che ha avuto anche per la storia della penisola Italica
La vostra associazione viene spesso in Albania; a quando risale il primo contatto? Che paesi avete visitato?
Abbiamo fondato l’Associazione di Promozione Sociale Myland nel 2012, ma il primo viaggio in Albania lo abbiamo fatto a luglio 2010, insieme ad un gruppo di amici del NordEst4x4 di Trieste, appassionati come noi di viaggi con veicoli 4×4.
In realtà ho avuto il primo contatto con il popolo albanese nel 1991, all’epoca del primo importante esodo, quando 27.000 cittadini albanesi sbarcarono sulle coste della Puglia. Ad essere sincero, all’epoca non sapevo dove fosse la vostra nazione, ma non ero l’unico in Italia. Sapevo che di là dal Mare Adriatico c’era la Yugoslavia formata da popoli diversi e poi la Grecia. Ammetto che ero un pochino ignorante!
Risulta complicato scriverti in quali città, paesi, villaggi, siamo stati. Posso dirti che, ad oggi, abbiamo visitato in modo particolareggiato il centro-sud dell’Albania ed abbiamo visitato un po’ del centro-nord. È nostra intenzione continuare in questo percorso di conoscenza. Giusto per farti capire… siamo passati in tutte le grosse città albanesi ed in molte di queste abbiamo soggiornato per più giorni. Tirana, Scutari, Durazzo, Cruje, Valona, Berat, Gjirokaster, Elbasan, Saranda, Permet, Korce, Gramsh, Pogradec, Voskopojie, Erseke, ecc. Ma forse è più curioso sapere che abbiamo visitato villaggi importanti per la vostra storia come Kuc e Frasher o importanti a livello paesaggistico come Theth. Altri villaggi sconosciuti al turista straniero come Progonat, dal quale si può ammirare uno dei più imponenti canyon d’Europa. Dardhe, ai piedi del massiccio del monte Tomorr, Lekas ai piedi della catena montuosa dello Ostrovice, Grabova sulle montagne vicino a Gramsh e potrei continuare ad elencare.
L’anno scorso siete stati a Erseke e avete raccolto aiuti anche per una scuola a Moglica. Che rapporti avete con le città albanesi?
Non mi è chiaro cosa intendi. Se intendi con la politica che governa le varie città dove siamo stati, ti dico che tutte le volte che abbiamo provato a parlare con i Sindaci, siamo sempre stati ricevuti molto bene e con molti di loro si è instaurato un bel rapporto di conoscenza. Ad Erseka ci eravamo già fermati diverse volte per vari motivi. Il cibo è ottimo (noi italiani amiamo molto la buona cucina genuina) e c’è un museo etnografico molto importante. Visitandolo si impara moltissimo della vostra storia antica e moderna. È un museo ben curato al cui interno si possono vedere reperti storici di grandissimo valore e dall’importanza che va ben oltre i vostri confini nazionali. Forse, sembrerò esagerato, ma l’UNESCO dovrebbe valutare tali reperti, per elevarli a Patrimonio dell’Umanità. Inoltre, ad Agosto 2013, grazie all’interessamento dell’amico Rinalt Kasko ed alla grande disponibilità del Sindaco di Erseka, siamo stati invitati come ospiti d’onore alla “festa d’estate” della cittadina. Abbiamo trascorso una splendida serata con cena nella piazza principale, musica dal vivo e tanta gente simpatica ad accoglierci. Un ricordo che resterà per sempre nel nostro cuore.
Perché Moglice? Questo villaggio si trova sulla stretta strada sterrata che percorre il canyon del fiume Devoll. Eravamo già passati da lì in precedenti viaggi, ma non ci eravamo mai fermati. A Maggio 2013 abbiamo deciso di scoprire qualcosa di più ed abbiamo conosciuto la Direttrice del Distretto scolastico. Ne è nato un rapporto di fiducia e ad Agosto 2012 siamo tornati per portare del materiale per gli studenti. Per dovere di cronaca, a Maggio 2013 il viaggio era organizzato dagli amici del Magna Grecia Off-Road, un club di appassionati di 4×4 con sede a Rossano Calabro. Da diversi anni sono amico con il loro Presidente (Giuseppe Russo) e, quando decidono di fare un viaggio in Albania, mi contattano. Abbiamo fatto questo tipo di accordo: loro si organizzano facendo una raccolta di indumenti e giochi da donare alle strutture che si prendono cura di bambini ed io gratuitamente li accompagno mettendo a disposizione la mia conoscenza dell’Albania.
Si dice spesso che ci assomigliamo un po’; che accoglienza avete trovato?
La somiglianza c’è, soprattutto con gli italiani del Sud. Si tratta di una somiglianza estetica, ma anche di carattere. Ovviamente abbiamo usanze e costumi diversi. Non dimentichiamoci che è da almeno 600 anni che voi albanesi venite in Italia. Credo che un po’ di sangue si sia sicuramente mescolato.
L’accoglienza è stata la prima cosa positiva che mi ha colpito di voi. Devo ammettere che, nel 2010, ero un po’ preoccupato. Prima di partire, molti mi chiedevano se ero impazzito ad andare in vacanza in Albania, un paese pieno di ladri e delinquenti, dove tutti girano armati ed è un attimo prendersi una coltellata. Ma io ed il mio amico Alessandro Caniati ci guardammo in faccia e, consapevoli del fatto che in caso di pericolo ci saremmo protetti le spalle a vicenda, ci unimmo al gruppo di fuoristradisti triestini per affrontare questo “rischiosissimo” viaggio-avventura. La prima tappa fu la città di Gjirokaster. Alle due di notte, mentre gli altri italiani del gruppo dormivano al sicuro nelle loro stanze in albergo, Alessandro ed io brindavamo con il vostro raki, seduti in un bar del centro storico insieme a tre ragazzi albanesi. Colgo l’occasione per salutare Olsi Zhusti, Iani Muka e Dini Mosho. Grazie a loro è nato, nel Dicembre del 2011, il “Castle Club 4×4 Gjirocaster”. Sono stati i primi albanesi che ho conosciuto. Ora sono tre amici sinceri.
Come nasce questa idea di parlare visivamente del Paese delle aquile?
Quando viaggiamo, portiamo sempre con noi la macchina fotografica. Pur non essendo dei fotografi professionisti, devo dire che molte delle nostre fotografie sono belle e suggestive. È così nata spontaneamente l’idea di rendere pubbliche alcune di queste immagini e far capire qualcosa di più, agli italiani, dell’Albania. La mostra fotografica “La terra di Giorgio Castriota Scanderbeg” però, è molto di più. Abbiamo creato diversi momenti d’incontro per parlare della nostra Associazione Myland, della storia di Scanderbeg, per affrontare storicamente il vostro recente passato di regime, gli anni ’90 e l’esodo verso l’Italia e l’Europa e la vostra musica con una bella serata che si è svolta sabato 22 Marzo e che ha visto come protagonista il Maestro di pianoforte Robert Bisha. Inoltre, abbiamo organizzato per domenica 23 Marzo un pranzo di raccolta fondi con la partecipazione di tanti albanesi che abitano a Ferrara. Abbiamo avuto il piacere di avere con noi la vostra cantante Illka Kuqi, che ci ha anche cantato qualche canzone della vostra tradizione popolare. È un modo per ringraziarvi, per l’ospitalità che ci riservate ad ogni viaggio ed è il motivo per cui ci siamo costituiti in Associazione di Promozione Sociale.
Nella storia della vostra associazione ci sono altre manifestazioni sull’Albania? Quali?
Come già scritto, esistiamo come Associazione dal 2012, quindi la nostra storia come Myland è recente. Questa mostra fotografica è la prima occasione pubblica, in Italia, per parlare dell’Albania e di Myland. In Italia portiamo avanti anche altri progetti di impegno nel campo sociale, ma non riguardano il Paese delle Aquile. Perciò possiamo riassumere la nostra attuale attività associativa, riguardante l’Albania, in due punti. 1- Viaggi sul territorio albanese con veicoli a trazione integrale. Lo scopo di questi viaggi comprende vari aspetti: Turistico- storico, turistico-paesaggistico, turistico di scoperta di una cultura diversa dalla nostra e di aiuto ai bambini di strutture protette o scuole. 2 – La mostra fotografica che stiamo pensando di rendere itinerante sul territorio italiano. Ci hanno già chiesto di esporla in altre due città.
Da 23 anni molti albanesi vivono in Italia, anche nel vostro paese; che impressione ne avete?
Personalmente, non ho nessuna impressione, nel senso che non valuto le persone per il colore della pelle o per la lingua che parlano. Valuto le persone per come si comportano. Per dirla in un altro modo: ritengo che un essere umano si distingua per le sue azioni e non per la sua provenienza. Se invece vuoi sapere cosa pensano gli italiani, mi dispiace dirti che ci sono ancora tanti pregiudizi nei confronti degli albanesi. Il cittadino italiano non sembra ancora pronto per vivere in uno stato cosmopolita e non si accorge che intorno a lui ci sono albanesi che con grandi sacrifici si sono perfettamente integrati nella struttura sociale italiana. Ci sono giornalisti, muratori, avvocati, idraulici, musicisti, parrucchiere, imprenditori di nazionalità albanese che vivono, lavorano e pagano le tasse in Italia.
Si sono ben integrati nella vostra città? Che tipo di convivenza c’è?
Ferrara è una piccola città, capoluogo di provincia, con una popolazione di 133.000 abitanti. Di questi, 1.000 sono albanesi. Sì, sono integrati, ma è valida la risposta precedente.
Ho letto che dal primo giorno fino ad oggi ci sono molti visitatori, come sta andando la mostra? C’e’ interesse sulla storia passata e moderna sul nostro Paese?
Sì, devo dire che l’interesse e la curiosità sono grandi. La quantità di persone che sta visitando la mostra ha superato ogni più rosea aspettativa. Abbiamo avuto 800 visitatori, nei primi 10 giorni. Abbiamo riscontrato che molte delle persone che sono passate hanno intenzione di andare in vacanza in Albania quest’estate. L’interesse per la tua nazione sta crescendo, ma ci siamo resi conto che le lacune sulla vostra storia passata e attuale sono ancora grandi.
La vostra iniziativa ha anche uno scopo ben preciso, aiutare la popolazione albanese. nel prossimo viaggio, quali luoghi visiterete? A chi saranno destinati gli aiuti?
Prima di rispondere alla tua domanda, mi preme chiarire alcune cose. Noi non veniamo in Albania a fare missioni umanitarie. L’Albania non è un Paese del terzo mondo. Quello che facciamo lì lo si fa anche in Italia. Il nostro aiuto lo portiamo a realtà ben precise. Non facciamo carità, perché questa non è una forma di aiuto ma un modo sbagliato di tentare di fare qualcosa di buono.
Nei nostri viaggi continueremo a collaborare con Qendra Lira a Berat, un Centro che si prende cura di bambini e ragazzi con handicap fisici e psichici, e con la scuola elementare e media di Moglice. Il nostro impegno consiste nel portare materiali di supporto alle attività di questi luoghi. Non distribuiamo denaro. Per farti un esempio, ad Agosto 2013 abbiamo portato due computer, un letto per massaggi fisioterapici, 4 sedie a rotelle, vestiti, 1000 quaderni, giocattoli, strumenti musicali e tante altre cose utili. Io ritornerò in Albania dall’8 al 18 di Maggio per accompagnare gli amici del Magna Grecia off-road (di cui ti ho già parlato). Arriveremo a Durazzo in traghetto con due camion UNIMOG 4×4 e dieci auto 4×4. Visiteremo alcuni luoghi dove ci sono lapidi dei soldati italiani morti in territorio albanese (Kuc, Perati) durante la Seconda Guerra Mondiale. Raggiungeremo il lago di Ohrit ed entreremo in territorio macedone. Risaliremo quindi la Macedonia verso Nord per poi rientrare in Albania. Ritorneremo verso Sud fermandoci a Tirana e poi ci imbarcheremo a Durazzo per l’Italia. In questo prossimo viaggio, sarà con noi anche il Sindaco di un paese arbereshe che si trova in Calabria. Le tappe prevedono notti in albergo, in tenda e saremo ospitati nelle case di un villaggio sulle montagne. Per quest’anno stiamo programmando un altro viaggio in Albania che si svolgerà a Settembre. Questo sarà interamente organizzato da Myland e, probabilmente, formato da veicoli fuoristrada a trazione integrale e moto da enduro. La filosofia sarà sempre la stessa, turismo ed un aiuto per i bambini. Il percorso è ancora da definire.
Altre manifestazioni in programma questo anno cosa porteranno?
Per ora non abbiamo altri progetti in cantiere per il 2014. Preferiamo concentrarci su quelli che ti ho già descritto e farli bene, senza mettere “troppa carne al fuoco”.
In realtà abbiamo altre idee che ci piacerebbe sviluppare in Albania, ma sono progetti in fase embrionale e, fino a quando non avrò una certezza sulla loro fattibilità, preferisco non parlarne.
Il nostro entusiasmo verso la tua nazione è grande. Il merito è delle persone che abbiamo incontrato e che incontreremo.
Grazie Arjan.
Grazie a Lei ed alla sua Associazione.