Correva l’anno 1862, era una nebbiosa giornata di febbraio quando all’improvviso una strana nave si avvicinò alla costa di Liman di Durazzo e venne ancorata non molto lontano dalla costa. Dall’unico edificio istituzionale della città da dove svolazzava la bandiera ottomana uscirono frettolosi alcuni dei funzionari del ceto basso. Si posizionarono al vecchio pontile di legno per osservare le grandi barche trasportare un grande gruppo di visitatori britannici.
Era difficile capire la provenienza di questi viaggiatori sbarcati sulla costa albanese, nonostante gli abiti che portavano ed il numero considerevole della servitù mostrassero che dovevano appartenere al più alto rango sociale.
In mezzo a questo gruppo britannico spiccava un ragazzo molto affascinante ed espressivo che, dopo essere sbarcato nella città risvegliata dal sonno letargico, cominciò a visitare le rovine antiche. La visita di questi stranieri attirò subito l’attenzione degli abitanti. Le strade fangose si riempirono della presenza di questi visitatori.
Il popolo fu sorpreso da un personaggio in mezzo al gruppo che portava con sé un attrezzo di legno con dei piedi lunghi come quelli delle tante cicogne che abitavano nelle paludi attorno alla città. Il personaggio che portava questo strumento particolare si fermava in diversi luoghi, accompagnato sempre dai suoi due servi, i quali aggiustavano l’attrezzo di legno e osservavano come l’eccentrico inglese procedeva nelle sue strane misure.
I britannici erano accompagnati da un piccolo gruppo di albanesi che portavano dei costumi tradizionali e li seguivano verso le dolci colline di Durazzo. In quell’istante, soltanto la pioggia poteva fermare la sua sete di esplorazione nel territorio albanese. La visita del gruppo inglese fu immediatamente dimenticata dai piccoli funzionari dopo la partenza della nave e la sua sparizione dal porto, e quella città ricadde nel suo stato di indolenza.
Questa visita contrassegnò le memorie del più giovane del gruppo.
“Durazzo, un luogo pittoresco” avrebbe scritto nel suo diario personale il principe di Galles, dopo aver abbandonato il porto albanese sotto l’occupazione ottomana a bordo del suo yacht reale “Osborne”.
La visita del principe della corona britannica (in seguito re Edoardo VII) non viene mai menzionata. Probabilmente i britannici non volevano che il suo nome creasse tensione presso le autorità ottomane, perciò era richiesto l’anonimato assoluto.
Tuttavia, fino ad oggi non si sa se il gruppo degli inglesi insieme al principe della corona abbia visitato l’Albania lungo il famoso tour della famiglia reale di Galles in Terra Santa. Questo viaggio creò il modello di tour della famiglia reale, e viene presentato oggi come la prima visita di un membro della monarchia. Essi suggerirono di essere accompagnati dal fotografo ufficiale, il primissimo fotografo della casa reale inglese, il 42enne Francis Bedford.
Le foto di questo viaggio storico non furono mai pubblicate tutte insieme, benché facessero parte della collezione della famiglia reale britannica. Le foto scattate durante il viaggio del principe di Galles in Terra Santa sono diventate pubbliche soltanto lo scorso inverno in una mostra organizzata dal “Trust delle Collezioni delle case Reali”. In questa mostra erano presenti anche le foto del re di Gran Bretagna, Edoardo VII. Inizialmente questa collezione apparteneva esclusivamente alla casa reale.
La presentazione di queste foto, nonché le note trovate durante questo viaggio, indicano che tutto il gruppo che accompagnava il principe della corona restò al porto di Durazzo. La squadra che accompagnava il principe, arrivò in treno a Venezia, per poi salire a bordo dello yacht reale “Osborne”.
Successivamente il viaggio continuò seguendo un itinerario organizzato nei minimi dettagli. Il viaggio fu organizzato dal padre del principe, ovviamente dopo essersi consultato con un gruppo di ricercatori e politici Britannici. Il soggiorno del Principe della corona nel porto di Durazzo fu programmato dagli organizzatori del suo viaggio a Londra. Non si sa se le autorità ottomane fossero al corrente di questa visita. Se osserviamo attentamente, i britannici non parlano di nessuna cerimonia ufficiale delle autorità locali, e da ciò verrebbe da pensare che vennero più di una volta a visitare le rovine antiche della città.
Francis Bedford durante questa visita potè fare solo cinque scatti offrendo al pubblico la possibilità di vedere la Durazzo di allora. Bisogna sottolineare comunque che la tecnica dello scatto in quel periodo richiedeva molto tempo, e tutto questo processo necessitava la presenza di due aiutanti, i quali compivano tutte le operazioni necessarie durante lo scatto.
La prima foto della collezione in questione era della moschea di Durazzo, un’immagine ormai scomparsa. In mezzo appare un gruppo di albanesi con addosso degli abiti tradizionali della regione che portano un’arma infilata nella cintura. A quanto pare facevano parte della scorta britannica, considerando il fatto che Francis Bedford li ha collocati al centro dela seconda foto. Le due foto uscite dai cinque scatti a Durazzo sono diventate parte della collezione della Galleria Nazionale in Canada, nonché collezione della casa reale.
Una delle più belle di questa collezione era quella raffigurante dei gitani, i quali avevano il compito di trasportare l’olio intorno a Durazzo. I curatori di questa collezione mettono in risalto la straordinaria espressività di questa foto evidenziando gli elementi della vita cittadina di tutta la comunità cittadina, povera ma nello stesso tempo molto vivace.
Naturalmente il creatore del viaggio del principe della corona britannica in Terra Santa era il padre. Egli aveva portato suo figlio in viaggio verso l’America nel 1860, e questa visita aveva consolidato appieno le relazioni tra la corona britannica e quest’ultimi.
Sfortunatamente nel Dicembre del 1861 viene a mancare il principe Alberto di Sassonia -Coburgo – Gotha. Nonostante ciò, la regina Vittoria non riuscì a fermare il viaggio promesso di suo figlio verso la Terra Santa, a condizione che questo viaggio si facesse sotto il velo del lutto nazionale. In questa occasione lei diede istruzioni specifiche al generale Bruce, nonché governatore del principe della corona.
Secondo l’opinione di alcuni storici del periodo, molto probabilmente la regina espresse questo volere per allontanare suo figlio dall’Inghilterra per evitare gli scandali emersi nel ramo alto dell’Inghilterra. Si diceva ovunque che il principe della corona, durante l’arruolamento nell’esercito, aveva avuto delle relazioni intime con una prostituta chiamata Clifden. Quando questa notizia giunse alla casa Windsor, i genitori rimasero scioccati da un simile scandalo.
Il consorte della regina morì colpito dalla febbre tifoidea, tuttavia la regina accusava suo figlio come causa principale per la scomparsa del padre. In quest’occasione la regina prese la decisione di partire, come progettato da suo marito, verso la Terra Santa. Il principe Alberto, accompagnato da alcuni delle menti brillanti d’Inghilterra, partì dunque verso la Terra Santa. In un frammento del suo diario racconta che la prima sosta fu Durazzo, non solo per vedere le rovine archeologiche, ma anche per andare a caccia. Arthur Stanley, preside del dipartimento di storia di Oxford racconta che durante il viaggio il principe non mostrava per niente interesse per la storia antica, ma passava il suo tempo libero andando a caccia di volatili e di coccodrilli nelle acque del Nilo, anziché visitando i siti archeologici più famosi del mondo.
Il principe era privo di interesse per l’antichità, preferiva dedicare il suo tempo ai dibattiti politici esteri. Durante il suo tour in Terra Santa, egli incontrò tante personalità celebri di allora, stringendo relazioni con loro; ne citiamo uno, il kedivè egiziano Said Pascia. La visita del principe Alberto divenne un evento storico anche perché era il primo principe britannico dal periodo di Riccardo Cuordileone a visitare Gerusalemme.
Il tempo trascorso inTerra Santa si può definire una spedizione privata per tenere lontano il principe della corona dallo scandalo di Londra, ma nonostante ciò, questo viaggio servì al fotografo Francis Bedford per documentare l’evento storico. L’Inghilterra vittoriana era abituata a vedere l’Oriente tramite diverse opere d’arte di alcuni pittori che tramite le loro opere avevano raffigurato alcune immagini. Vedere questa terra tramite scatti reali del fotografo, dunque, era un evento eccezionale per l’Occidente.
Nel suo diario, la regina Vittoria scrive che mentre il principe le mostrava le foto scattate da Francis Bedford durante il viaggio lei era impegnata a prendersi cura del generale e governatore del principe della Corona. Il governatore del principe si ammalò durante l’itinerario e morì al ritorno in Inghilterra 3 settimane dopo. Le foto rappresentano l’atmosfera ma anche i luoghi visitati durante il periodo vittoriano.
Queste immagini sono state concesse al pubblico londinese soltanto pochi mesi fa. Si tratta delle raccolte conservate in una edizione ridotta della collezione ufficiale della famiglia reale, dopo l’arrivo in Inghilterra.
Il principe della corona Alberto salì al trono reale come Edoardo VII dopo la morte della regina Vittoria.
Articolo di Auron Tare. Pubblicato sul giornale TEMA del 9 marzo 2013. Titolo originale “DOSSIER/ Vizita e rrallë- Princi i Uellsit zbret në Durrës në vitin 1862 (FOTOT)” . Tradotto per Albania News da Jona Borova